venerdì 17 febbraio 2012

Parti cesarei: troppi in Italia, Ministro ordina controlli in tutt'Italia

Venerdì scorso il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha disposto un controllo dei NAS per accertare il ricorso non appropriato al parto cesareo  nei reparti di ostetricia delle strutture sanitarie di ricovero e cura pubbliche e private.
Secondo una segnalazione dell’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), infatti, in alcune regioni il ricorso al parto cesareo è così diffuso da far sorgere l’ipotesi di una utilizzazione opportunistica dello stesso non basata su reali condizioni cliniche.

“Che in Italia ci sia un abuso di parti cesarei, soprattutto in alcune regioni, è noto da tempo. Chiediamo che il Ministero della salute vada ben oltre l’invio dei Nas nelle strutture ospedaliere per accertare eventuali abusi – afferma Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva – Il Ministero, a nostro parere, ha almeno due strumenti per evitare i cesarei impropri: uniformare i DRG del cesareo a quelli del parto spontaneo, ossia rimborsare alle strutture le due prestazioni con la stessa tariffa, in modo che nessun medico o struttura vi faccia ricorso per ragioni economiche, ed estendere l’utilizzo dell’analgesia epidurale e di un’adeguata assistenza alle partorienti, di modo che tutte le donne possano sentirsi sicure di partorire in modo naturale, quando ci siano le condizioni cliniche adeguate, senza chiedere un inutile ricorso al cesareo”.

“Chiediamo al Ministro – conclude Moccia – di inviare i Nas nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle case di riposo dove si registrano sempre più spesso casi di violazione della legge e talvolta di lesione vera e propria dei diritti umani, come mostrano i recenti casi di cronaca in Liguria e nel Lazio”.


Articolo redatto da Help Consumatori

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