venerdì 10 febbraio 2012

Succhi di frutta: ma faranno bene come la frutta fresca?


Chi non sa che consumare frutta fresca mette al riparo da malattie cardiovascolari e persino da diversi tumori. Resta da capire se lo stesso effetto si ottiene con il consumo di succhi di frutta o se questi esercitano solo marginalmente questo ruolo di protezione che è proprio della frutta fresca.
Secondo un recente studio scientifico anche ai succhi di frutta è riconosciuto l’importante ruolo di salvaguardia del nostro benessere contro le malattie cardiovascolari e contro i tumori, purchè tali derivati della frutta fresca siano naturali al 100%. Lo dicono ricercatori dell' University of California di Davis (Usa) guidati da Dianne Hyson all'Eperimental Biology 2011 nel corso di uno studio svoltosi a Washington DC. Secondo tale studio - che è una revisione di 60 ricerche condotte sull'argomento dal 2005 in poi - bere succo di frutta naturale al 100% può offrire gli stessi benefici della frutta fresca, e combattere quindi l'insorgenza di patologie cardiovascolari, declino cognitivo e alcuni tumori. ''Mentre è universalmente accettato che l'assunzione di frutta e verdura sia protettiva, non c'è un chiaro consenso sui benefici del consumo dei succhi di frutta - spiega Hyson -. L'analisi delle evidenze scientifiche indica che i succhi di frutta al 100% conservano importanti componenti bioattivi che possono promuovere la buona salute e l'aiuto nella prevenzione delle malattie''.

La domanda che a questo punto sorgerebbe spontanea è dunque, quali succhi di frutta, o meglio, a che gusto dovremmo scegliere un succo di frutta per essere più sicuri che tali prodotti mantengano il ruolo protettivo contro le malattie che insidiano il nostro organismo? A detta degli stessi scienziati, svolgerebbero al meglio il ruolo di protezione dell’organismo i succhi di frutta alla mela, agli agrumi, ai mirtilli, all'uva e al melograno. Tra gli effetti benefici dimostrati, riduzioni delle infezioni del tratto urinario (mirtillo), miglioramento rispetto al declino cognitivo (uva e mele), riduzione del rischio di cancro alla prostata (melograno) e dei tumori dell'apparato respiratorio e digestivo (arancio e pompelmo).

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