venerdì 25 maggio 2012

Depressione: perchè è diversa da uomo e donna?



Quando si parla di depressione si tende a fare una grande confusione su quella che, prima ancora di essere contraddistinta come uno stato d’animo mutato in peggio e, dunque, costellato da tristezza e svogliatezza, è prima di tutto una malattia importante mentale, da curare immediatamente.

Ma a rendere ancora più complicato l’approccio a questa patologia mentale, c’è anche la diversa rappresentazione dei sintomi nei due sessi che solo uno studio attento del terapeuta e dello stesso paziente sono in grado di focalizzare, interpretandoli e palesandoli al meglio a chi è deputato alla diagnosi e poi alla terapia della malattia.

Ne deriva che diviene centrale la rappresentazione dei sintomi da parte del paziente, ai fini di un intervento mirato e di successo nei confronti della malattia. Ma medici e psicologi ormai sanno bene come l’uomo reagisca in modo diverso alla malattia di quanto, solitamente faccia la donna. Ne è del tutto convinto Josh Klapow, PhD, psicologo clinico presso la Scuola di Sanità Pubblica di Birmingham, che oltretutto riferisce come ad esempio gli uomini presentino sintomi che sono peculiari del proprio sesso e dunque diversi da quegl’altri sintomi palesatesi nelle donne. Ad esempio, a parere dello studioso, se per entrambi i sessi la depressione si associa ad una stanchezza strana, diversa dalla stanchezza fisica generica, associata a disturbi dell’addormentamento che si associa pure ad insonnia, ma sovente assistiamo persino ad una ipersonnia dell’individuo depresso che nel sonno trova ristoro dalla sofferenza patita durante la veglia, così come frequente è anche un cambiamento dei movimenti fisici, spesso rallentati oppure modificati, non è raro che l’insieme dei segni patologici siano così tanto sfumati da sfuggirer al controllo del paziente stesso. 

Ma perché si parlava della differenza dei sintomi della malattia nei sue sessi? Perché, secondo Klapow che ha condotto uno studio accurato sulla malattia, l’uomo è più propenso della donna a riferire al proprio medico di famiglia, in primis, i segni ritenuti più penosi dell’esistenza della malattia. Ma è lo stesso uomo a sottacere quei sintomi che sia pure fisici si accompagnano alla depressione stessa. Pensiamo alla stitichezza, alla diarrea, alla cefalea di cui prima non si aveva memoria, allo stesso mal di schiena. Pare infatti che nel sesso forte questi segni fisici siano per il paziente di sesso maschile quasi avulsi dalla depressione e semmai rappresentano una malattia in sé non a sfondo depressivo. 

Per reazione il paziente di sesso maschile depresso, se interessato da sintomi riferibili a stati di irritabilità, umore nero e sintomi analoghi, finisce per reagire mostrandosi sempre più irritabile, più di quanto la stessa malattia lo faccia star male.  “Gli uomini riferiscono di sentirsi irritabili in conseguenza dei costanti pensieri negativi”, dice il Dott. Cook. Alcuni uomini manifestano anche comportamenti ostili, arrabbiati, o aggressivi. “Un uomo quando si rende conto che qualcosa non va, cerca di compensare dimostrando che è ancora forte e capace”, sostiene il dr. Sussman. Ovvio che in presenza di sintomi del genere, la performance lavorativa e non solo quella, ne risenta a causa di quei disturbi della concentrazione derivante dalla depressione stessa. “La depressione riempie di pensieri negativi”, aggiunge Klapow “che rallentato e rendono molto difficile la messa a fuoco su qualsiasi cosa.”
 
Altri sintomi piuttosto dichiarati dagli uomini sono lo stress che a volte può essere anche la causa stessa della depressione e l’ansia. In realtà quest’ultima è prevalente nelle donne ma gli uomini trovano più facile parlare di ansia piuttosto che di tristezza.

Così come anche problematiche di tipo sessuale, ad esempio la disfunzione erettile, possono essere associati alla depressione. Ma inutile negare che l’uomo depresso, difficilmente accetterà di raccontare il problema al proprio medico se non dopo aver convissuto a lungo con il problema. Ne deriva che l’uomo depresso, nella ricerca della conferma della propria patologia, dovrebbe basarsi non su un solo sintomo, semmai su un corollario di sintomi responsabili di rendere del tutto penosa la propria esistenza.Dunque, una malattia che riguarda i due sessi e che spesso si manifesta in maniera diversa a seconda che si tratti di un paziente  uomo o di una donna. 

Anche se, come abbiamo visto, non è tanto il sintomo ad essere diverso nei due sessi, semmai l’approccio che l’individuo uomo o donna adotta nel reagire allo stimolo e ciò è sicuramente retaggio di un’educazione diversa, da una formazione differente dei due sessi che porta loro poi a comportamenti del tutto differenti nei confronti della malattia. Ma c’è un denominatore comune della stessa patologia spesso attuato allo stesso modo sia dalle donne che dagli uomini. Ovvero, l’abuso di sostanze:alcoliche o stupefacenti.  “Spesso droghe o alcol sono utilizzate per mascherare i sentimenti di sconforto invece di dedicarsi alla cura della propria salute”, afferma Dr. Cook. le ricerche hanno dimostrato che gli alcolisti hanno quasi il doppio di possibilità di soffrire di depressione rispetto a coloro che non hanno queste abitudini.


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