lunedì 7 maggio 2012

Gravidanza: si ai rapporti sessuali



La domanda che una donna si pone spesso in gravidanza, sopratutto se sollecitata dal proprio compagno, è quella data dalla necessità di  considerare interrotti i rapporti sessuali per tutta la durata della maternità, oppure, se ci sono i presupposti per vivere una serena sessualità nei nove mesi che precedono il parto.
La risposta non è unica, perchè non è possibile considerare una gravidanza uguale ad un'altra spesso anche nella stessa donna, si può invece tranquillamente asserire che la gravidanza non presenta particolari controindicazioni alla vita sessuale, se remore esistono, quasi sempre, queste sono di ordine psicologico, immaginando che le diverse posizioni assunte, il peso del compagno sul “pancione”, possano nuocere al bambino e alla madre stessa, ma quasi sempre, così non è. Tuttavia il problema è tutt'altro che risolto, stante il fatto che la stragrande maggioranza di donne durante la maternità, avvinte come sono insieme ai loro compagni dai pericoli corsi dal nascituro, alimentano ansie e timori quasi sempre ingiustificate finendo col condividere una vita di coppia difficile, quando non addirittura conflittuale. Di questo avviso sarebbero anche ricercatori americani che hanno pubblicato i dati cui son pervenuti sul Journal of Sexual Medicine (Marzo 2010), stigmatizzando anche il fatto che  le donne incinte desiderano avere dei rapporti fisici con il compagno ma spesso sono bloccate solo dal timore, generato da una cattiva informazione, di far male al piccolo.
Il dottor Irwin Goldstein, direttore del reparto di Medicina Sessuale presso l’Alvarado Hospital di San Diego (Usa) e caporedattore del Journal of Sexual Medicine, fa cenno al fatto che è importante fornire indicazioni in ambito sessuale per quelle coppie che vivano lo stato di gravidanza non come un ostacolo alla propria sessualità. Per prima cosa, al fine di condividere una serena gravidanza, la coppia dovrà fugare la paura che un rapporto sessuale possa infliggere sofferenza al nascituro, visto che quest'ultimo è ben protetto dal sacco amniotico e che dunque non può risentire del maggior peso gravante sulla madre, né, tanto meno, dalla penetrazione del pene da parte dell'uomo.
 
Ma a riprova di quanto la paura sia presente nelle coppie, la lettura di un interessante sondaggio contenente varie domande relative ai desideri e le abitudini sessuali durante il periodo della gravidanza e pubblicato sul Journal of Sexual Medicine cui hanno risposto 188 donne di Lisbona (Portogallo) con un’età compresa tra i 17 e i 40 anni nel momento delle dimissioni da un reparto di maternità, ben ci da l'idea che il problema della sessualità in quel periodo è tutt'altro che risolto.  Tale sondaggio appare interessante perchè ci
palesa bene come indipendentemente dalle latitudini europee, l'ansia in ambito alla sessualità durante la gravidanza non fa tanto differenza fra le diverse popolazioni del Vecchio Continente. Tant'è, che 45 intervistate su cento, hanno dichiarato che avevano avuto rapporti sessuali nei primi tre mesi di gravidanza, ancora di più quelle donne che riferivano che i rapporti si erano fermati al secondo mese e di colpo interrotti al volgere dei fatidici 90 giorni della maternità, trascorsi i quali, a fronte di un aumentato desiderio di mantenere una normale vita sessuale attiva,  tale volontà  cozzava con la paura di proseguire con la sessualità e, dunque, si assisteva ad una brusca frenata dei rapporti intimi. Tuttavia, il 40 per cento ha continuato a fare sesso anche durante l’ultima settimana prima del parto, anche se,  in circa il 23,4 per cento dei casi, il timore di arrecare danni al feto ha frenato però le mire sessuali della coppia, un timore che stando ai risultati di una ricerca condotto dalla dottoressa Marjorie Greenfield riguarda più il partner maschio.
Si tratta di stabilire a questo punto se sesso non debba in nessun caso fare rima con gravidanza e, riprendendo il parere degli studiosi della materia, si ribadisce che non esistono controindicazioni di sorta al punto da arrestare la propria vita sessuale durante i nove mesi di maternità, purchè....Purchè si parli di sesso dolce, senza particolari posizioni che oltretutto risultano scomode anche per la madre e dunque anche nell’attività sessuale l’uomo dovrà essere più comprensivo con la propria donna che vive il momento con una certa maggiore fragilità, anche di natura psicologica. Inutile dire che, proprio perchè una gravidanza è quanto mai diversa da un'altra, è sicuramente indicato per la donna farsi consigliare dal proprio ginecologo sopratutto per scongiurare quei pochi casi in cui davvero un amplesso può essere nocivo per mamma e figlio.

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