martedì 19 giugno 2012

Bambini: a rischio infarto anche loro



Chi lo avrebbe mai detto un tempo, eppure, oggi a rischio di sviluppare importanti malattie cardiovascolari sono proprio i bambini che già in età scolare presentano un assetto lipidico compromesso con elevata ipercolesterolemia nel sangue, insomma, sono potenziali futuri infartuati a breve.

Lo avrebbero stabilito studiosi, fra i quali il pediatra Antonio de Novellis, presidente dell'UNP (Unione Nazionale Pediatri), che ha svelato dati allarmanti, analizzando un campione di 320 bambini della Scuola Elementare Giulia Gonzaga di Fondi.
Sciorinando i dati si osserva come su 320 bambini osservati, quasi 135 sono già affetti da ipercolesterolemia, ne deriva, che quasi la metà di questi piccoli scolari, se pensiamo che hanno un’età compresa fra i 6 e i 10 anni, rischia di andare incontro ad un infarto (45% del campione esaminato). Il dottor de Novellis ha condotto la ricerca con il Prof. Francesco Martino della Clinica Pediatrica di Roma, che è il centro di riferimento regionale per le lipidemie infantili e con il Prof. Tarcisio Niglio del Centro Elaborazione Dati dell'Istituto Superiore di Sanità. Insieme a loro collaborano tutt'ora il Dottor Maragoni ed altri pediatri del territorio. Il punto fondamentale della ricerca, la seconda in Italia (la prima è stata condotta in Calabria), sta nell' aver raccolto, oltre ai dati epidemiologici, anche i dati laboratoristici.

Come si è potuto stabilire tutto ciò?

Si è giunti ad affermare tale risultato sottoponendo i piccoli ad un semplice esame del sangue volto a determinare la glicemia e la quantità di colesterolo nel sangue di questi bambini. Sulla base di questi primi risultati si è potuto anche stabilire l’eventuale predisposizione familiare  dei piccoli pazienti alle malattie cardiovascolari e, soprattutto, sulla scorta dei dati a disposizione evinti da apposito questionario, si è osservato che l’eccessiva e spesso errata alimentazione, lo scarso movimento, il tipo di giochi che sono soliti oggi praticare i bambini, sono l’anticamera per sviluppare molto presto una malattia cardiovascolare.

«I dati attuali, ancora approssimativi, ci
mostrano un perfetto allineamento con i dati nazionali. Dunque bambini con abitudini sbagliate: vita sedentaria, alimentazione poco corretta, niente prima colazione, poche vitamine e tanti grassi. Quasi la metà del campione esaminato presenta delle alterazioni dell'assetto lipidico, in particolare il colesterolo, a soli 6 anni». Lo scopo della ricerca è di individuare i soggetti a rischio, curarli ma soprattutto cercare di attuare un'inversione di marcia delle abitudini quotidiane, premendo sulla prevenzione e sull'informazione dei genitori. Il costo della prevenzione per i 5 milioni di bambini dai 6 ai 13 anni è stimato in circa 2 euro a bambino, cifra irrisoria rispetto al costo della cura per le malattie cardiovascolari, considerando che ogni adulto infartuato costa in media al Servizio Sanitario Nazionale ben 3000 euro. Solo con la prevenzione si potrà evitare che i bambini di oggi diventino gli infartuati di domani. La ricerca è però attualmente ferma. I dati vanno a rilento perché tutto lo staff è formato da volontari. Unico sussidio sul quale contano medici ed infermieri sono i 20 mila euro concessi dalla Provincia di Latina. «Il Presidente Armando Cusani ci ha assistito e ci sta ancora assistendo. Una grande mano ci viene anche dall Asl di Latina che ci dà la possibilità di appoggiarci all'Ospedale di Fondi per le analisi cliniche» - conclude De Novellis.

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