mercoledì 27 giugno 2012

Gravidanza: attenti ai broncodilatatori, potrebbero nuocere gravemente il nascituro

Se da un lato non dobbiamo assolutamente criminalizzare i farmaci assunti dalla donna in gravidanza, stante il fatto che spesso proprio la non assunzione di sostanze farmaceutiche espone sia la gravida che il nascituro stesso a tutta una serie di complicazioni determinate dalla malattia stessa per giunta non trattata adeguatamente, dall’altro lato non possiamo neanche stabilire che esistano farmaci del tutto sicuri in gravidanza. Ne consegue che la donna in “dolce attesa”, soprattutto nei primi tre mesi, dovrà far riferimento al proprio medico, meglio ancora al
ginecologo, ogni qual volta si appresta ad assumere una sostanza farmaceutica. Premesso tutto ciò, tuttavia, dobbiamo segnalare un recente studio scientifico che ci palesa il potenziale pericolo rappresentato da una parte da una malattia quale di fatto è l’asma materna nei confronti del nascituro e dall’altra il rischio per quest’ultimo rappresentato dai farmaci utilizzati per la cura dell’asma stessa.

Lo studio cui si fa riferimento sembra quello maggiormente accreditato svolto nello stato di New York, giustificato dall’evidenza dell’ elevato numero di cardiopatie congenite nei bambini e dunque volto a stabilire  se queste fossero o meno associate all’impiego da parte della madre di farmaci contro l’asma o se invece tali patologie pediatriche fossero da ricondurre all’asma di cui soffriva la madre stessa. I risultati dello studio, che tuttavia dovrà essere perfezionato nel tempo, ha annesso responsabilità nelle cardiopatie della prole alla malattia di cui soffriva la madre e non solo, ancora più degno di nota era l’attenzione che i ricercatori hanno posto ai farmaci assunti dalla madre, in particolare broncodilatatori, che avrebbero significativamente aumentato il rischio di difetti cardiaci nei figli. La conclusione del lavoro dei ricercatori americani ha
stabilito che sia lo stato d’asma materno, di grado lieve o moderato che sia e l’assunzione di farmaci broncodilatatori  hanno un ruolo importante nell’eventuale insorgenza di malformazioni cardiache nei figli.

 ( Xagena2008 )

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