mercoledì 6 giugno 2012

Ictus: davvero a bada con le statine



Un altro tassello aggiuntivo tutto a favore delle statine, i farmaci inizialmente utilizzati col solo scopo di abbassare il colesterolo in eccesso. Secondo recenti studi, infatti, parrebbe che le statine riducano il rischio di incorrere in un secondo ictus e comunque abbassano di gran lunga il pericolo di una serie successiva di ictus dopo il primo, anche in quei pazienti ad alto rischio, quali sono i diabetici di tipo 2.

Da ricordare che chi ha avuto un primo ictus o un TIA ed è diabetico ha 62 possibilità su cento di andare incontro ad un altro evento neurologico simile a quello già subito. Addirittura la possibilità che incorra in un evento cardiovascolare grave si eleva in questi pazienti del 66%. Allo stesso rischio soggiacciono quei pazienti affetti da sindrome metabolica.


Ebbene, per tutti questi malati, un aiuto concreto giunge dalle statine, nello specifico dall’Atorvastatina, una delle tante famiglie di questa classe di farmaci. Infatti, l’utilizzo ad alte dosi di Atorvastatina ha ridotto significativamente la possibilità di incorrere in un altro ictus o TIA, dopo il primo evento. La riduzione conclamata del rischio dopo alte dosi di Atorvastatina è del 2,2% a cinque anni dal primo evento.


Per giungere a queste conclusioni gli studiosi hanno condotto uno studio suddividendo il gruppo di pazienti da esaminare in tre gruppi. Nel primo hanno inserito pazienti affetti da diabete di tipo 2, nel secondo, pazienti affetti da sindrome metabolica e nel terzo ed ultimo gruppo, pazienti privi di fattori di rischio particolari. Ebbene, dopo trattamento con Atorvastatina a dosaggio di 80 mg al giorno, il colesterolo LDL si è abbassato nei tre gruppi rispettivamente dell’11.3%, 20.2% e 9%. Il rischio maggiore di mortalità ha riguardato i pazienti diabetici, a causa di un evento cardiovascolare  o da malattia coronarica. L’utilizzo delle statine avrebbe contribuito ad allontanare anche queste ultime gravissime patologie.

( Xagena2011 ) Fonte: Archives of Neurology, 2011 Neuro2011 Farma2011 Endo2011

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