lunedì 25 giugno 2012

Psoriasi: evidenti passi avanti per la cura di questa malattia autoimmune


Come mai una malattia autoimmune, considerata neanche diffusissima fra tutte le malattie basate sulla stessa origine, come accade con la psoriasi, ha tanta rilevanza e attenzione da parte del mondo scientifico? Perché proprio sulla psoriasi i passi avanti della scienza sono quanto mai palpabili. E quando parliamo di psoriasi parliamo di una malattia automimmune diffusa in una percentuale che non supera l’1,5% dell’intera popolazione, ecco perché diciamo che non è una patologia diffusissima, tuttavia è interessante osservare la predisposizione familiare che grava su quei soggetti che si ammalano di psoriasi. Visto che laddove nello stesso nucleo familiare vi è un malato di psoriasi, la possibilità che un altro componente dello stesso ramo familiare si ammali, si eleva del 30%.
Ma ci sono delle particolarità in questa malattia. Ad esempio, non si capisce bene perché  popolazioni come gli Esquimesi non si ammalino, mentre tutte le altre popolazioni quando vanno incontro alla patologia possono contrarla a tutte le età e indipendentemente dal sesso del paziente. Tale particolarità è importante perché ci paleserebbe il ruolo dell’alimentazione in questi popoli, per lo più affidata al pesce.

I sintomi della psoriasi

Riconoscere una psoriasi, sopratutto quando questa si palesa con sintomi evidenti, non è del tutto difficile. Nei casi plateali della malattia il paziente si presenta con caratteristiche lesioni a livello dell’epidermide a livello di gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, a volte, a livello lombare, così come qualche volta è anche possibile riscontrare gli effetti della malattia anche a livello delle unghia in quella che si definisce onicopatia psoriasica. Dai sintomi più evidenti, spesso caratterizzati da intenso prurito a livello delle lesioni, si può passare, nei casi più impegnativi della malattia, in quella che si definisce artropatia psoriasica, ovvero con manifestazioni patologiche e dolorose a carico delle articolazioni.

Parliamo di una malattia ad andamento cronico otto volte su dieci e con la possibilità che si assista a lunghi, a volte lunghissimi periodi di remissione dei sintomi, al punto che il  paziente crede di essersi affrancato dalla malattia per poi ricadervi in concomitanza di particolari momenti della vita dell’individuo caratterizzati da stress, ansia o concomitanza di infezioni batteriche o virali o quando il soggetto abbia fatto uso di particolari farmaci, come i betabloccanti.

Perché ci si ammala di psoriasi

Non è ancora possibile conoscere cosa giustifichi l’eziologia della malattia, anche se prende sempre più piede l’idea che l’origine della patologia possa ascriversi a cause di tipo immunitario, compresa la possibilità che il cambiamento di un tipo di cellule epidermiche produttori di cheratina, i cheratinociti, pare possano avere una valenza nell’eziologia della psoriasi. Il fatto di riuscire ad individuare l’origine della malattia è importante perché orienterebbe anche la cura.

 Cura della psoriasi

La cura della psoriasi è quanto mai variegata, tendendo la medicina ad orientare la terapia modificandola in base all’età del paziente e al suo stato fisico. Intanto è importante curare i sintomi più fastidiosi presentati dalla psoriasi,  ad esempio, il prurito, contro il quale trova largo impiego e con buoni risultati, il cortisone per uso topico spesso associato ad acido acetilsalicilico (Aspirina) sotto forma di unguenti o creme, da applicarsi nelle zone che più di altre inducono forme di tipo pruriginoso. Mentre, l’associazione di cortisone e fototerapia con UVB o UVA più UVB è destinata ai casi più impegnativi. Quando la lesione coinvolge la metà del corpo o quasi, il ricorso al cortisone ed ai raggi UVA con un trattamento denominato Fotochemioterapia, può indurre beneficio. Così come, al pari di tante altre malattie autoimmuni, l’impiego di chemioterapici antiblastici, come il Methotrexate, può rappresentare una soluzione del problema. E, sempre al pari di quanto già avviene con altre malattie autoimmuni, anche per la psoriasi si aprono percorsi terapeutici rappresentati dai farmaci biologici.

Quando infine la psoriasi ha compromesso le articolazioni al punto da presentarsi sotto forma di artropatia psoriasica, a tutte le terapie si è soliti aggiungere quei farmaci, per lo più fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) per il controllo del sintomo doloroso e della conseguente infiammazione.

 

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