domenica 8 luglio 2012

Bronchite: non sempre tutto è come sembra



Comunemente tutti associano i colpi di tosse ripetuti ad una forma di rinite fino alla bronchite, soprattutto dopo una qualsiasi malattia da raffreddamento. In effetti la bronchite, se la intendiamo nel giusto modo ovvero, un’infiammazione dei bronchi, seguita da flogosi tracheale, è una malattia bene inquadrabile e, soprattutto, nota per le cause che l’han determinata, per lo più di origine batterica e/o virale.

Sia gli uni che gli altri agenti patogeni tuttavia, a differenza di quanto in molti credano, non originano necessariamente a livello dell’apparato respiratorio, come conseguenza di una patologia ad esso connessa magari curata male. Ovviamente essendo la bronchite una malattia dei bronchi è più probabile che venga generata da eventuali patologie dello stesso apparato, ma non è infrequente che i sintomi ad esse associate siano di pertinenza odontoiatrica, pensiamo alle stomatiti, alle infezionigengivali, alle carie. Ecco spiegato il motivo per cui l’igiene orale dovrebbe essere quanto mai curata proprio per evitare che dalla bocca un’infezione possa propagarsi in altri organi o apparati. Generalmente la bronchite origina nel rinofaringe per migrazioni di batteri ed a volte anche di virus, soprattutto d’inverno quando l’organismo subisce lo stress delle basse temperature, ma anche d’estate, quando si cerca refrigerio nelle correnti d’aria che si generano in certi angoli della casa o in luoghi più o meno refrigerati artificialmente. Occorre ricordare però, che come ogni altra malattia, gli eventuali fattori esterni e di rischio coesistono ed agiscono in un organismo che sia già predisposto alla malattia. 

Gli agenti infettivi

Si faceva riferimento ai batteri ed ai virus responsabili di episodi di bronchite. Pensando ai virus, impossibile non ricordare l’agente patogeno capace di provocare l’influenza che in determinate circostanze è capace di generare veri e propri episodi di infiammazione dei bronchi anche di una certa gravità. Se invece pensiamo ai batteri, di norma, ci si riferisce a vere e proprie famiglie di tali agenti patogeni, per lo più rappresentati da Streptococcus, o Pseudomonas, solo per citarne due, che hanno un ruolo importante nell’istaurare la patologia.

Nell’origine della malattia comunque partecipano, oltre alle condizioni generali dell’individuo, anche quelli che si definiscono fattori esogeni, ovvero, quelle cause che intervengono dall’esterno e che pure hanno un ruolo importante, a volte persino determinante, nella patologie e nel suo decorso.

I principali fattori esogeni

Impossibile non ricordare il fumo di sigaretta, quale fattore esogeno importante nella malattia. Il motivo per cui il fumo rappresenta un importante elemento in grado di intervenire aggravando il quadro clinico o aprendo la strada alla malattia, è dato dal danno che esso determina a livello broncopolmonare a causa delle sostanze che si scatenano inalando i vapori di una sigaretta accesa. Tali costituenti a livello dei bronchi nel tempo tendono ad alterare il movimento delle ciglia, particolari strutture che provvedono ad allontanare i corpi estranei depositati su questi organi respiratori. Nei casi più gravi tali ciglia non si limitano a perdere la loro elasticità, ma persino a paralizzarsi rendendo difficoltosa, talora in modo molto serio, la stessa respirazione.


L’altro effetto del fumo a livello bronchiale è rappresentato dalla azione che le sostanze volatili disperse nel fumo di sigaretta riescono a generare. Tale azione si esplica a  carico di quelle ghiandole endogene capaci di secernere muco che se in misura fisiologica serve a drenare l’eventuale deposito di sostanze estranee depositate a livello bronchiale, a livello patologico, se stimolate continuamente dal fumo di sigaretta, invece, generano attacchi di tosse continua, convulsa, violenta, come quella tipica del soggetto fumatore, eventualmente aggravata seriamente da una concomitante bronchite.

Occorre dire che il fumo di sigaretta non è certo l’unico elemento che entra in gioco nella bronchite, pensiamo all’inquinamento atmosferico, pensiamo all’esposizione a certe sostanze volatili che si generano in particolari ambienti lavorativi, senza dimenticare l’eventuale presenza di allergeni che in soggetti particolarmente predisposti causano vere e proprie bronchiti allergiche spesso aggravate da patologie respiratorie quali ad esempio l’asma allergica.

La sintomatologia della bronchite

Impossibile che una bronchite non sia accompagnata dal sintomo principale che ne caratterizza i diversi gradi della malattia, ovvero la tosse. Se si pensa che la tosse accompagnata da un processo infettivo quale di fatto è la bronchite, debba essere produttiva con abbondante espettorato, ci si sbaglia, spesso invece la tosse si presenta secca, stizzosa, soprattutto nelle forme croniche della malattia e spesso tale sintomo può accompagnarsi anche ad un senso di pesantezza accompagnato o no da dolore a livello retrosternale. Così come la stessa tosse, quando produttiva e con accessi violenti, può accompagnarsi da espettorato misto a sangue sotto forma di striature che colorano il muco prodotto.

Un altro sintomo importante della bronchite è rappresentato dalla febbre, spesso elevata, a volte  intermittente, così come lo stesso respiro del paziente in preda ad una bronchite si fa sibillante, talvolta anche difficoltoso, tant’è che, nonostante quando ci si riferisce  alla bronchite parliamo di una malattia con decorso benigno, non è del tutto raro assistere ad un peggioramento repentino dei sintomi lamentati dal paziente che giunge all’insufficienza respiratoria, situazione questa che deve intendersi come grave complicanza da trattare nell’immediato.


Così come non dovrà fuorviare, l’evidenza di intendere la bronchite come una malattia dal decorso benigno in quei pazienti, pensiamo agli anziani, o ai bambini molto piccoli, che presentano i primi un quadro multipatologico in atto e che pertanto risultanoin condizioni di salute generale già compromessa, mentre, nei casi in cui implicati nella patologia siano bambini piccoli, ci si riferisce a pazienti che non abbiano del tutto maturato un sistema immunitario tale da fronteggiare gli eventuali attacchi della malattia. In presenza di questi malati la bronchite dovrà intendersi una malattia impegnativa, da trattare ai primi sintomi, riconoscendo ad essa un decorso che in certi casi può essere anche infausto. 

Diagnosi medica di bronchite

Al di là di quella prima diagnosi che chiunque è in grado di fare sulla scorta dei sintomi della malattia, la vera diagnosi di bronchite spetta al medico che al di là dell’esame obiettivo del paziente, in certi casi, per meglio tipizzare la malattia può rivolgersi anche ad esami strumentali, RX in primis, o sull’apporto dello specialista pneumologo e di concerto con lo stesso prevedere anche il ricorso all’antibiogramma da compiersi sull’espettorato del paziente. Tale procedura consente, al pari di quanto avviene con altre malattie infettive, di conoscere l’agente patogeno entrato in causa nella patologia e di individuare l’eventuale antibiotico che meglio di altri partecipa a sconfiggerlo.

Terapia della bronchite

La terapia si basa sulle diverse forme presentate dalla malattia, ci si limita infatti al riposo ed a quel minimo di precauzione che dovrà indurci a soggiornare in ambienti salubri, evitando nella maniera più assoluta il fumo di sigaretta proprio o di altri, eventualmente aggiunto al ricorso alle bevande calde che agiscono anche riducendo la tosse, in quelle forme della malattia giudicate lievi.

Casi più impegnativi, caratterizzati da febbre elevata, malessere generale accompagnato anche da dolenzia ossea, vanno trattati farmacologicamente con il ricorso a farmaci antitussigeni e fludificanti per sedare il sintomo in qualche caso e fluidificare il muco altre volte, cui si aggiunge una terapia antibiotica da proseguirsi anche a scomparsa dei sintomi principali sulla base dei suggerimenti resi dal medico interpellato.

Una nota a parte riguarda la bronchite virale, il cui ricorso agli antibiotici è reso necessario dal fatto che durante la malattia l’organismo viene colonizzato da batteri opportunisti che interesseranno  i bronchi e gli organi vicini generando a loro volta infezioni sovrapposte. In questo caso il ricorso ai farmaci antivirali si rende necessario in quei pazienti ove la patologia possa determinare un quadro clinico più impegnativo. Da ricordare, soprattutto nei pazienti anziani e/o a rischio, l’opportunità rappresentata dal vaccino antinfluenzale che prevenendo l’influenza evita l’eventuale complicanza che, nello specifico, è proprio rappresentata dalla bronchite.








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