mercoledì 5 settembre 2012

Post-menopausa: ma la soia serve davvero?


La letteratura per anni ha parlato a lungo del ruolo detenuto dalla soia come integratore alimentare utilizzabile nelle donne in menopausa atteso, a parere degli studiosi della materia, il ruolo che gli isoflavoni, estrogeni vegetali che si riscontrano in molte piante, avrebbero nel ridurre il grasso in eccesso a livello dell’addome della donna durante il climaterio. Si tratta di stabilire se tali composti siano o meno anche in grado di ridurre tali grassi, perché nell’ipotesi in cui gli isoflavoni non agissero della riduzione del grasso ponderale in eccesso, il tanto declamato ruolo rivestito dall’utilizzo della soia verrebbe meno.
A dare ascolto a chi asserisce benefici enormi degli integratori a base di soia nel post menopausa, l’azione di tali composti risulterebbe utile laddove dette
sostanze riuscissero a limitare nel tempo la perdita di tessuto osseo e di calcio, il grosso limite rappresentato dalla menopausa. Ma recenti riscontri avrebbero messo in discussione anche quest’ultima funzione, al punto che, alla luce di tutto ciò, è ancora possibile pensare che la soia svolga una funzione importante in quel delicato periodo della vita di una donna non più fertile?

Il dubbio resta anche se, stavolta, a “guastare la festa” arriva un nuovo studio, effettuato su 403 donne in postmenopausa pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, da dove ben si evincerebbe che non v’è alcuna conferma delle doti appena viste considerato che non sarebbe stata dimostrata  l’efficacia della soia, dopo un periodo di trattamento di due anni. Tutto ciò in considerazione del fatto che il gruppo preso in esame non avrebbe ottenuto quei risultati sperati, nonostante il lungo periodo intercorso dalla somministrazione della sostanza indicata.

Dunque,parrebbe di capire che non v’è alcun reale riscontro scientifico sulle proprietà di tale integratore assunto dalle donne in menopausa, stante il fatto che le comparazioni avute dopo somministrazione della sostanza sono tanto minime da non poter giustificare quell’ottimismo che ci possa portare ad affermare che la soia incida positivamente sulla salute della donna, di fronte al fatto che, laddove miglioramenti ci sono stati, sono così minimi da non potersi ascrivere ad un uso terapeutico della sostanza nella donna in menopausa. Tutto ciò, proprio al fine di fugare ogni residuo eventuale dubbio, ha richiesto un nuovo studio più particolareggiato volto alla constatazione se, per lo meno, la soia somministrata a donne nel post menopausa, ottenga benefici in qualche modo, pensiamo alla protezione ossea che possa preservare le pazienti dalle fratture.


American Journal of Clinical Nutrition 2009

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