giovedì 27 settembre 2012

SLA: ecco perchè gli sportivi ne vanno maggiormente incontro




Una malattia grave come la SLA comincia a far intravedere i suoi lati più oscuri, grazie alla ricerca scientifica che giorno, dopo giorno, accorcia le distanze verso la cura di questa grave patologia degenerativa che nella sola Italia colpisce circa 400 mila persone ogni anno.


Una scoperta importante che s’è fatta strada nell’ultimo periodo riguarda il nesso esistente fra la malattia e i traumi sportivi, almeno secondo quanto sono riusciti a dimostrare ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano. Infatti, tenendo a mente il pensiero di  Ettore Beghi, ricercatore del Dipartimento Neuroscienze dell’ Istituto Negri, che ha capitanato uno studio  su 377 pazienti colpiti da Sclerosi Laterale Amiotrofica,  “l’aver subito tre o più traumi di una certa importanza triplica il rischio dell’insorgere della malattia“.

Non a caso infatti si ritiene che la SLA abbia la sua più alta incidenza su ex sportivi, sopratutto calciatori, rispetto a quanta ne abbia sugli altri. A tale risultato si sarebbe addivenuti scorrendo a dei test di controllo redatti dai ricercatori italiani che sono giunti ad un’importante conclusione. 

Secondo questi scienziati, i risultati ottenuti  mostrano un andamento lineare: all’aumentare del numero di traumi aumenta anche il rischio di malattia. Lo stesso risultato è stato ottenuto limitando l’analisi ai traumi avvenuti 5 anni prima l’esordio della patologia escludendo così eventi forse occorsi in epoche successive all’inizio dei sintomi.”

Ettore Beghi ha spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos che i dati emersi dallo studio permettono di affermare che “si può attribuire all’evento trauma un ruolo di fattore di rischio per la sclerosi” e che “la scoperta porta a non  escludere un certo legame tra calcio e SLA”. Inoltre ha aggiunto che “ non sembra invece esserci alcuna correlazione tra il sito di insorgenza della malattia e la sede dei traumi».

Uno studio importante dunque, che apre la strada ad un’analisi più approfondita che spieghi il perché i traumi fisici aumentano l’insorgere della patologia. Nella stessa sede i ricercatori hanno anche fatto una scoperta suggestiva, ovvero, la caffeina contenuta nel caffè ha effetti positivi contro la SLA. Pare infatti che il consumo di caffè,  è risultato minore in tutti i pazienti affetti da sclerosi. Questo ha consentito di evidenziare “il caffè quale fattore protettivo in tutte le analisi”.

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