martedì 20 novembre 2012

Sinusite: due diversi trattamenti terapeutici



La sinusite è una malattia che si manifesta a causa di  un processo infettivo della mucosa che riveste i seni paranasali, le cavità scavate all’interno delle ossa del cranio e, dunque, in grado di determinare in chi ne soffra disturbi vari che vanno dalla lacrimazione spesso profusa, al dolore, fino alla abbondante rinite con continue secrezioni di muco dal naso. 

Proprio l’estesa presenza del muco all’interno dei seni paranasali non fa altro che peggiorare il quadro clinico, atteso che tale liquido denso che ristagna finisce con l’infettarsi a causa di eventuali batteri, funghi fin’anche virus. Da qui l’esigenza di comprendere quale debba essere il trattamento terapeutico migliore alla luce di due scuole di pensiero che tracciano l’approccio clinico della malattia con alcune classi di farmaci ed altre acquisizioni scientifiche che invece escludono in parte il trattamento terapeutico classico conosciuto. Proprio per fare chiarezza sulle cure della malattia, preferiamo guardare al trattamento più diffuso della sinusite che prevede l’utilizzo di sostanze farmacologiche di uso comune.

In generale la sinusite si presenta con sintomi ben precisi che conducono il medico verso la diagnosi definitiva; dunque siamo di fronte ad un paziente che si presenta con elevata dolorabilità a livello dei seni paranasali, con ostruzione nasale, a volte purulenta, rinite, febbre, cefalea, per giungere, talora, alla perdita totale o parziale della percezione degli odori. Visto il corollario di sintomi così ben delineati, ne consegue che il trattamento terapeutico della sinusite non potrà prescindere anche da analogo trattamento per quanto attiene il controllo dei sintomi che, a volte, possono anche rendere penosa l’esistenza del paziente.

Il trattamento della sinusite

L’attuale trattamento della sinusite, da più parti visto come ideale per la remissione della sintomatologia, prevede l’apporto degli antibiotici per stroncare l’infezione che si sia determinata e, conseguentemente la febbre che si sia accompagnata all’infezione stessa. Ai fini di una completa guarigione, gli antibiotici andranno assunti anche per alcuni giorni seguenti la remissione dei sintomi. L’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, i cosiddetti Fans, è giustificata laddove si volesse agire per stroncare la sintomatologia dolorosa che si accompagna alla patologia ed eventualmente per l’effetto antipiretico (ovvero la capacità di tali sostanze nell’abbassare la febbre) detenuto da alcuni di questi antinfiammatori (Tachipirina, Ketoprofene, Aspirina, soprattutto). Così come è anche consigliata l’assunzione di quelle sostanze farmacologiche atte a decongestionare il naso, senza tuttavia mai eccedere con queste sostanze. Di supporto sono quegli esami diagnostici, in particolar modo la radiografia, per definire la diagnosi e, dopo, per constatare la totale remissione dei sintomi e l’avvenuta guarigione.


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