venerdì 23 novembre 2012

Viaggi della speranza: che siano almeno meno disagevoli



Chiamiamoli viaggi della speranza, chiamiamoli semplici spostamenti intraeuropei, fatto sta che il grosso limite dei viaggi per chi li compiva all’interno della UE, sia che li facesse per lavoro, per svago o per qualsiasi altra cosa, era rappresentato dalla difficoltà di farsi sempre garantire le spese mediche ed il relativo rimborso, anche in condizioni di emergenza, ma pare che le cose siano cambiate!


Infatti, a seguito di una inedita normativa approvata dalla UE, ovunque ci si trovi, purchè all’interno dell'Unione Europea, laddove vi fosse la necessità di ottenere rimborsi per spese mediche sarà possibile ottenerli a condizione che analoghe prestazioni siano riconosciute nello Stato di provenienza dell’assistito. Tale condizione vale anche per i casi di ricovero. Da segnalare anche che ogni cittadino che si muova in ambito europeo deve ottenere informazioni nei cosidetti “punti di contatto” dove è possibile ricevere le informazioni che il paziente richiederà. La relazione legislativa è stata preparata dalla deputata popolare francese Françoise Grossetête, che ha commentato: "I pazienti non saranno più lasciati soli quando cercano cure sanitarie all'estero e l'ottenimento del loro rimborso. Questa direttiva, finalmente, farà luce sui diritti dei pazienti, fino ad ora molto aleatori".


Il Commissario europeo alla salute e protezione dei consumatori, John Dalli, ha detto che "quanto approvato segna un importante passo avanti per quanto concerne i diritti dei pazienti in Europa. La direttiva - ha aggiunto Dalli - fa chiarezza sul diritto dei cittadini di accedere a cure sicure di buona qualità in tutti i paesi dell'UE e di esserne rimborsati. I cittadini europei preferiscono ricevere un'assistenza sanitaria vicino a casa propria: nessuno, quando è malato, vuole spostarsi più lontano del necessario. A volte però i cittadini hanno bisogno di recarsi all'estero poiché le cure specializzate o l'assistenza di cui hanno bisogno non sono disponibili entro le frontiere nazionali. O semplicemente perché l'ospedale più vicino si trova oltre frontiera. Questa direttiva aiuterà i pazienti che hanno bisogno di cure specializzate, ad esempio quelli che cercano una diagnosi o una cura per una malattia rara. La direttiva - ha concluso il Commissario - porrà in atto una più stretta cooperazione tra gli Stati membri in tema di salute, ad esempio per quanto concerne il riconoscimento reciproco delle prescrizioni. Gli esperti della sanità di tutta Europa potranno scambiarsi buone pratiche e avvantaggiarsi delle innovazioni nel campo della valutazione delle tecnologie per la salute e dell'assistenza sanitaria on line (eHealth). Incoraggio gli Stati membri ad attuare celermente questa direttiva."

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