venerdì 1 febbraio 2013

Otite e mal d'orecchie: riconoscerla e curarla, sedando il dolore

L’otite è quella malattia in grado di confondere i genitori di un bambino piccolo che urla dal dolore senza tregua e senza che gli adulti riescano a comprenderne la motivazione, una volta che abbiano provato tutti gli accorgimenti per escludere quello o quell’altro fattore scatenante alla base di quel pianto senza sosta. Spesso una visita al pronto soccorso pediatrico, con la speranza di venire al capo del problema, seda ogni ansia e soprattutto acquisita una certa esperienza, anche i genitori meno esperti riescono ad individuare la causa di quel dolore continuo, spesso improvviso che tormenta il loro piccolo, insomma, riescono a riconoscere un’otite.

Ed infatti l’otite è caratterizzata da un dolore intermittente, a volte vivo e continuo, di tipo puntorio nell’orecchio con risentimento spesso anche ai denti, ciò vale sia per i bambini che per gli adulti. --> Trattandosi di un’infezione, per lo più interna dell’orecchio, il tutto spesso si complica con un quadro clinico tipico delle infezioni stesse e, dunque, con aumento della temperatura corporea con comparsa sovente di una vera e propria febbre elevata, senso di malessere generale, spossatezza. Quando l’otite si localizza nell’orecchio esterno si presenta con sintomi quasi sovrapponibili con quella interna ma di norma è facile risalire alle cause della malattia ricordando le giornate ventose, fredde, quando non si sia presa alcuna precauzione valida per proteggere le orecchie tormentate dal freddo gelido.

Ma esiste un’altra localizzazione dell’otite e stavolta parliamo dell’otite media che individua, più o meno, le stesse cause responsabili dell’otite esterna, ma che si caratterizza per lo più per il danno che eventuali corpi estranei infetti riescono a determinare all’interno dell’orecchio. Non è solo prerogativa dei bambini che tendono ad infilare oggetti nel proprio padiglione auricolare, evenienza questa oltretutto molto pericolosa, ma anche per effetto della polvere sollevata, ad esempio dal vento, ma anche dalla penetrazione di acqua di mare o di piscina. Una volta che il corpo estraneo sia penetrato nell’orecchio è possibile che con esso penetrino batteri, funghi, virus infettando il condotto e gli organi uditivi. Nel caso dell’acqua di mare o dolce delle piscine, il danno è provocato dallo stress cui va incontro l’organo per il cambiamento repentino della pressione interna con quella esterna, oltre alla variazione del ph fisiologico del canale uditivo venutosi a determinare.

I sintomi di un’otite

Sono quelli che mandano nel panico i genitori di un bambino urlante per il dolore e sono sicuramente tipici, visto che proprio il dolore è ciò che il paziente lamenta per primo e tale caratteristica vale per tutte le otiti, che, oltretutto, spesso sono accompagnate da fuoriuscita di pus dall’orecchio per una sopravvenuta foruncolosi interna o per effetto dell’infiammazione che si sia contestualmente formata. L’abbassamento della soglia dell’udito è un altro segno che spesso si associa alla malattia. I germi che si accompagnano all’ infezione sono per lo più rappresentati da patogeni del tipo rappresentato dai batteri o virus, spesso migranti da una pregressa tonsillite, a volte mal curata. Il reperimento di qualche goccia di sangue mista a pus e cerume insieme, non dovrà preoccupare più di tanto, semmai, qualora non lo si sia fatto, bisognerà curare tempestivamente l’infezione al fine di evitare eventuali rotture del timpano con annessa semi o tale sordità, o la possibile evenienza rappresentata dagli acufeni, ovvero, fastidiosi ronzii all’orecchio che domani sarebbero difficili da debellare.

Si capisce bene che intendendo l’otite un’infezione, i farmaci d’elezione sono rappresentati per lo più dagli antibiotici assunti sotto forma di gocce locali da far penetrare all’interno del condotto uditivo, associati  a giudizio del medico, ad eventuali antibiotici assunti per via sistemica. Il dolore va debellato, addirittura stroncato sul nascere. Ciò renderà meno penosa la vita del paziente durante il decorso della malattia, così come è possibile ottenere con gli stessi farmaci utilizzati per stroncare il dolore, i Fans,  il duplice effetto di abbassare la febbre quando questa sia elevata. Parliamo di quei fans con spiccate doti antipiretiche.
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Nell’istillazione delle gocce all’interno dell’orecchio sarebbe raccomandabile che tale semplice operazione fosse demandata ad altra persona e non al paziente stesso che potrebbe istintivamente opporsi all’entrata del farmaco per il fastidio avvertito, vanificando parte della cura. L’utilità di indumenti che coprano l’orecchio infiammato, nel caso vi sia necessità di uscire durante i primi giorni successivi alla malattia, è accertata, ciò per scongiurare possibili ricadute.

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