venerdì 8 febbraio 2013

Sei diabetico? non prendere questi antibiotici!

Il soggetto diabetico, a causa della sua patologia cronica, soprattutto se scompensato, va maggiormente incontro ad infezioni a carico di organi ed apparati diversi, comprese le alte, medie e basse vie respiratorie. Tali infezioni che possono palesarsi sotto forma di bronchiti, polmoniti e broncopolmoniti, ma anche sinusiti, non dovranno mai essere trascurate nel soggetto sano, figurarsi nel soggetto diabetico. Non solo, proprio la presenza per lo più costante della glicosuria nel diabetico scompensato o che non sa di essersi ammalato della patologia, ovvero, la presenza di glucosio nelle urine, determina sovente reiterati episodi di infezioni urinarie del tratto basso, medio o alto dell’apparato, soprattutto rappresentate da cistiti di grado diverso ed anche in questo caso tali patologie vanno stroncate nel breve tempo per evitare recidive scongiurabili il più possibile. Ma la domanda è: può il diabetico assumere qualsiasi antibiotico per stroncare eventuali infezioni cui va incontro?

--> Se è parimenti utile sfatare l’antica consuetudine di considerare il soggetto diabetico a maggior rischio di incorrere in effetti collaterali nei confronti dei comuni antibatterici, come gli antibiotici, è ugualmente necessario sfatare l'eccessiva precauzione nei confronti di questi farmaci, anzi, proprio il diabetico dovrà evitare nel possibile il cronicizzarsi di malattie infettive e nel possibile dovrà evitare episodi febbrili severi e prolungati nel tempo. Tuttavia non possiamo neanche escludere, tout court, che qualche classe di antibiotico non possa essere sicuramente sconsigliabile per questi pazienti, anche laddove siano riconosciute a tali famiglie di antibatterici elevate proprietà terapeutiche.

Nello specifico ci riferiamo alla Gatifloxacina, meglio conosciuta col nome commerciale di Tequin, che trova impiego nelle infezioni sopra menzionate. Secondo uno studio della Health Canada, tuttavia, sarebbe vivamente sconsigliato l’uso di tale molecola in soggetti diabetici, ciò in quanto si sarebbe potuto dimostrare che in tali pazienti è possibile assistere a sporadici ma importanti casi di ipo o iperglicemia, ovvero, abbassamento improvviso o innalzamento repentino della glicemia. Tale constatazione è stata fatta anche in soggetti non diabetici ma che, in quanto sani, reagiscono meglio alla comparsa di tali effetti collaterali che al contrario nei diabetici possono risultare anche gravi. Ne deriva
che anche secondo Park-Wyllie e colleghi che hanno proseguito il primo studio che aveva messo in risalto tali effetti secondari dall’uso del farmaco e che hanno compiuto un ulteriore lavoro scientifico su pazienti diabetici con un’età superiore ai 65 anni in cura per ipo o iperglicemia, si sarebbe constatato come l’assunzione della Gatifloxacina sia maggiormente associata al tali effetti avversi rispetto a quei pazienti che assumevano due diverse classi di antibiotici, nello specifico, un fluorochinolone per via orale, una cefalosporina di seconda generazione o un macrolide, assunto un mese prima dal ricovero ospedaliero.

Addirittura, sempre secondo questi studiosi, il rischio di incorrere in tali effetti collaterali si quadrupla nei pazienti che abbiano assunto Gatifloxacina rispetto agli altri, al punto che nella popolazione esaminata si sono osservati persino 30 decessi per quegli effetti causati da tali sbalzi glicemici. L’occasione è utile anche per ricordare che la Gatifloxaxcina non è l’unico antibiotico da sconsigliarsi nel diabetico.

Sarebbe dimostrato che anche la Levofloxacina, nome commerciale Tavanic, dovrebbe essere attenzionata con cura, a causa della segnalazione di qualche severo caso di ipoglicemia nel soggetto diabetico. Così come è possibile stilare un elenco di antibiotici da somministrare con cura nel paziente affetto da diabete, a causa dell’effetto prodotto da tali farmaci nella percentuale indicata fra parentesi, in ordine alla resistenza insulinica, intendendo con ciò, la caratteristica del metabolismo degli zuccheri che ci indica come, per ottenere gli stessi effetti metabolici, ovvero abbassare la quantità di glucosio nel sangue, sia necessaria una maggiore quantità di insulina, l’ ormone prodotto dal pancreas indispensabile per fare entrare lo zucchero nelle cellule e farle funzionare. A manifestare tali effetti sono stati farmaci del tipo: Gatifloxacina (1.1%), Ciprofloxacina (0.3%), Levofloxacina (0.3%),Moxifloxacina, cefalosporine di seconda generazione (entrambe 0.2%) e macrolidi (0.1%), a distanza di trenta giorni dalla prima assunzione. Considerata la bassa evidenza di tali effetti collaterali per alcune di queste molecole esaminate, secondo i ricercatori, ai pazienti diabetici non dovrebbe essere prescritto l’antibiotico Gatifloxacina, e Levofloxacina dovrebbe essere impiegata con cautela."

Endo2006 Inf2006 Farma2006

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