lunedì 11 marzo 2013

Dadi da brodo: sono salutari? e quali sono i migliori?

Non sono pochi coloro che storcono il muso di fronte ad un dado da brodo ritenendolo poco salutare, la verità è però che i nostri stili di vita ci impongono la soluzione immediata di ogni problema ed il dado può rappresentare quella soluzione a portata di mano per velocizzare quanto mai la preparazione di un cibo. Si tratta allora di stabilire non tanto la reale funzione del dado da cucina, quanto invece la sua salubrità e per farlo ci affidiamo ad uno studio scientifico effettuato da Altroconsumo che ha analizzato 16 marche fra le più note andando a guardare dentro il prodotto, i suoi ingredienti, l’eventuale presenza di sostanze chimiche in essere e, fatto non secondario, il quantitativo di sale di ogni dado.

Il sale è un componente importante del dado da cucina del quale dovremo tenere molto conto soprattutto in presenza di quelle persone che col sale hanno qualche problema. Ciò in quanto, se pesiamo un normale dado da cucina scopriamo che, a fronte dei dieci grammi circa di prodotto confezionato, la metà è rappresentata dal sale. Questo significa che basta un solo dado per saturare il quantitativo di sale di cui ha bisogno un individuo nel corso della giornata e questo significa anche che poiché il sale è presente in molti altri alimenti, coloro che devono limitarlo per questione di salute, con i dadi da cucina dovranno stare molto attenti. Come poter in qualche modo sopperire a questo elemento sicuramente negativo rappresentato dai dadi da brodo? Impiegando il corrispettivo del prodotto nella forma granulare che contiene circa il 34% di sale in meno. Detto ciò, nel novero delle marche prese in esame, Altroconsumo ha stabilito che il dado Knorr “cuore di brodo”, è quello con la più alta percentuale di sale in assoluto, visto che quasi 70 parti sono proprio rappresentati dal sale.

Altro capitolo da tenere in considerazione è quello rappresentato dai grassi e dagli oli vegetali che siano idrogenati o meno. Ebbene secondo Altroconsumo i dadi Maggi detengono solo olio extravergine di oliva, fatto sicuramente positivo. Poi è stato preso in esame il contenuto di glutammato di sodio che secondo gli esperti spesso viene aggiunto in quantità elevata per esaltare il sapore di un alimento laddove questo non è il massimo della qualità. In sostanza, nella norma, più glutammato monosodico viene detenuto da un cibo, minore è la sua buona qualità. L’indagine di Altroconsumo ha evidenziato che tra i prodotti analizzati quelli senza glutammato sono il dado Coop, il Liebig e i nuovi brodi Star e Knorr.

E, infine, occhio alla carne. Visto che si parla di dado alla carne, sarebbe utile sapere se in effetti la carne è contenuta nei dadi, ovviamente quando non si parla di dadi vegetali. Ebbene, sempre secondo Altroconsumo, mentre la scelta della forma granulare può essere la migliore quando vogliamo evitare eccessive quantità di sale, la stessa cosa non può dirsi quando andiamo a ricercare la carne di bovino nei nostri dadi da cucina. Poiché non tutti i produttori inseriscono i dati in tabella, l’evidenza riscontrata è che in questi prodotti nella forma a cubetto la carne esiste in ragione dello 0,5% fino al 6% dell’intero alimento confezionato. Altrove, eccezion fatta per i dadi Star a cubetto, a far da padrone è il lievito che serve a dare sapore. Insomma, qualcuno dicevamo storceva il muso di fronte ai dadi da cucina, chissà, forse non aveva tanto torto!

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