martedì 30 aprile 2013

Sale: quando il troppo storpia!




Gli italiani consumano troppo sale: con una media di 12 grammi al giorno per gli uomini e 9 per le donne (al Sud si registrano valori ancora più elevati), siamo ben oltre i valori raccomandati dall’OMS (meno di 5 grammi al giorno). E i soggetti ipertesi consumano solo un 1 grammo al giorno in meno della media della popolazione, non rispettando le indicazioni mediche. Ed anche i  bambini consumano troppo sale: il consumo aumenta progressivamente con l’età attestandosi su valori elevati già all’età di 9 anni (8 grammi al giorno). Sono i dati pubblicati oggi dal Ministero della Salute, acquisiti grazie al progetto “Minisal” del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie. 


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Il Ministero sottolinea che è impegnato dal 2009 per ridurre il consumo del sale nell’alimentazione e migliorare la salute della cittadini; nell’ambito degli accordi stipulati che hanno determinato la riduzione del quantitativo di sale in diverse tipologie di pani, artigianali o industriali, nonché in alcune tipologie di paste fresche e primi piatti pronti surgelati, i tecnici del Ministero hanno incontrato nei giorni scorsi i rappresentanti delle Associazioni di panificatori artigianali  ed industriali, dell’Azienda Puratos Italia S.P.A, dell’Associazione Produttori Pasta Fresca (APPF), e dell’AIIPA settore surgelati, e diversi esponenti del mondo scientifico.
Le associazioni di categoria hanno tutte confermato la volontà di continuare a lavorare accanto alle Istituzioni per portare il consumo di sale ai livelli raccomandati. La riduzione del consumo di sale è uno degli obiettivi prioritari dell’OMS e dell’Unione Europea, nell’ambito delle strategie di prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nonché uno degli obiettivi perseguiti dal Ministero della Salute con il programma “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari dei cittadini” che, nell’ambito di politiche integrate per la prevenzione, incoraggia il settore della produzione e della trasformazione agro-alimentare, coerentemente con gli obiettivi generali di salute pubblica, alla riformulazione degli ingredienti di alcuni alimenti, al fine di ridurre il livello dei grassi totali, dei grassi saturi, degli zuccheri e, in particolare, del sale.
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