martedì 23 luglio 2013

Internet: troppe ore al giorno fanno molto male ai bambini







L’eccesso di Internet influisce, negativamente, anche su comportamenti ed abitudini non direttamente collegate all’uso della Rete. Il dato emerge dall’Osservatorio SIP (Società Italiana di Pediatria) su “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani”, che indaga annualmente, dal 1997, un campione nazionale di adolescenti che frequentano la terza media (12-14 anni). 

Gli adolescenti che navigano su Internet per più di 3 ore al giorno (21,3% del totale – dato 2012) hanno abitudini alimentari peggiori, sono più inclini al rischio, fumano e bevono di più, leggono di meno, hanno un rendimento scolastico inferiore, hanno comportamenti sessuali più “adultizzati”, praticano meno sport e lo fanno con un atteggiamento molto più orientato alla vittoria che alla pratica ludica.

Un quadro certamente non confortante se si considera che questa “categoria” di adolescenti è in costante crescita. Cresce la fruizione di Internet (che ormai più essere considerata universale in quella fascia d’età); cresce la fruizione quotidiana (riguardava il 42% nel 2008 oggi riguarda oltre il 70%); cresce la percentuale di ragazzi e ragazze che passa in rete più di 3 ore al giorno (8,6% nel 2008; 21,3% nel 2012). Per non parlare di Facebook, pressoché inesistente tra gli adolescenti nel 2008, sul quale oggi ha un proprio profilo circa l’80%.  Un trend di crescita che aumenta ancora con l’età, come dimostra uno studio pilota effettuato dalla Associazione Laboratorio adolescenza, a Milano, su tre scuole superiori (l’utilizzo quotidiano di Internet sale all’80%; gli “over 3 ore”  aumentano al 31% e Facebook arriva al 95%).

Ma c’è un altro dato che preoccupa: “La fruizione sempre più massiccia di Internet e, quindi, la sempre maggiore conoscenza dello strumento – commenta Maurizio Tucci, curatore delle indagini SIP e Presidente della Associazione Laboratorio Adolescenza – invece di indurre i giovani utenti ad atteggiamenti più consapevoli e quindi più prudenti (il che potrebbe rappresentare un positivo contrappeso), li spinge ad assumere comportamenti sempre più liberi e trasgressivi. In ciò si evidenzia  quanto sia carente una adeguata formazione ed informazione, da parte degli adulti di riferimento, su un corretto utilizzo del mezzo”.


Articolo redatto da Help Consumatori



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