sabato 29 dicembre 2018

Farmaci anti età: esistono eccome, ecco quelli più validi












Se si potesse non invecchiare tutti faremmo di tutto per evitarlo, ma purtroppo non è possibile arrestare il tempo, semmai è possibile giungere alla vecchiaia nel miglior modo possibile e questo lo sanno bene non tanto i consumatori quanto le case farmaceutiche specializzate nella produzione di farmaci e prodotti anti invecchiamento. Lo sanno tanto bene le industrie del settore che si dividono una fetta dei loro fatturati all’interno di una torta che comprende anche medicine in uso in geriatria e che vale solo in Inghilterra ben 45 miliardi di euro all’anno ed in Italia una percentuale della spesa sanitaria pari all’80% di tutte le risorse presenti. Quindi, la terza età è guardata con molto interesse, si tratta adesso di capire se i famosi composti geroprotettori, ovvero, capaci di farci invecchiare bene e se ne contano circa 200, sono veramente efficaci e se si, quali di questi svolgono al meglio laloro funzione.
Ma quali sono le molecole più promettenti nello scenario complessivo dei composti oggi in uso? Per verificare tutto ciò risulta utile uno studio scientifico condotto all’University of Sheffield, in Gran Bretagna, capitanato da Ilaria Bellantuono e pubblicato sulla rivista scientifica Nature che dichiara 
"Molte sono allo stato iniziale. I farmaci più testati in modelli animali sono la metformina, la rapamicina e i senolitici, molecole che eliminano le cellule senescenti". Parliamo dei cosiddetti “farmaci spazzini” quelle sostanze in grado di eliminare cellule ormai “vecchie” la cui presenza è tuttavia dannosa in quanto capace di secernere sostanze con attività infiammatoria che logora lo stato delle cellule sane e giovani inducendo processi di invecchiamento dell’individuo. Lo stesso studio ha evidenziato un altro aspetto molto importante. Pare infatti che la rapamicina, sia in grado di ringiovanire le cellule immunitarie e migliorare la risposta ai vaccini in questi pazienti".
Si tratta adesso di capire quali sono le malattie che questi promettenti farmaci possono curare al fine anche di ritardare l’invecchiamento. Osteoporosi, osteoartrite, cataratta sono le patologie maggiormente individuate fra quelle che questi farmaci possono in qualche modo prevenire, ma anche malattie polmonari così come tali molecole potrebbero dimostrarsi preziosi ausili per quei pazienti il cui ricorso ad un intervento chirurgico dovesse risultare deleterio per un organismo defedato o molto invecchiato. Potrebbe insomma diventare quanto mai concreta l’evidenza che esistono ed esisteranno farmaci in grado di allontanare nel tempo il decadimento dell’età. Anche se è importante considerare, come ci dice la ricerca scientifica condotta, che
questo non significa rimanere sempre giovani. Qui si parla di rallentare l'invecchiamento a sufficienza per ridurre il rischio di malattia dovuto all'età e riuscire a invecchiare sani. Lo scopo è quello di ridurre il numero di anni che ognuno di noi è costretto a vivere afflitto da varie malattie".
Non una promessa di eterna gioventù, quindi, ma di una vecchiaia in salute e ci si auspica che sia i governi del mondo che le Case farmaceutiche e i Centri di Ricerca del pianeta investano risorse e mezzi per operare in tal senso.
Fonte: Adnkronos



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