Monacolina K vs. Statine: Il grande inganno del Colesterolo (sicuro che tutti i medici lo ammettono?)
Immagina due sostanze. Una naturale, l'altra creata in laboratorio. Sono identiche, come due gocce d'acqua. Entrambe funzionano per controllare una patologia. Entrambe, se usate male, hanno gli stessi effetti collaterali. Ragionevolezza vorrebbe che venissero trattate allo stesso modo. O si approvano entrambe con le stesse cautele, o si bandiscono entrambe. Giusto?
Sbagliato!
1. La Storia che Non si Vuole Raccontare: L'Originale e la Copia
Leggendo l'articolo del Fatto Alimentare, ci si imbatte in una frase, pronunciata da un'esperta dell'Istituto Superiore di Sanità, che è un capolavoro di disinformazione strategica: "La monacolina K è strutturalmente identica alla lovastatina." Sembra un'affermazione scientifica neutra. Ma non lo è. È un'inversione della realtà.
La verità è che è la Lovastatina, la molecola sintetica, ad essere una copia chimica della Monacolina K, la sostanza naturale presente nel riso rosso fermentato da millenni. Presentare la questione in questo modo non è un caso. Serve a stabilire una gerarchia psicologica e culturale: il farmaco, creato dall'uomo, è il modello. La natura, al massimo, è una sua imitazione. Il giornalista, invece di chiedere, magari alzando il ditino: "Dottoressa, mi scusi, ma non è vero il contrario?", si limita a trascrivere, diventando il megafono di una narrazione che protegge l'industria, non il cittadino. Il giornalismo per i consumatori! (Sigh)!
Negli anni Settanta, quando il business del colesterolo iniziava a profumare di miliardi, alcuni studiosi (ovviamente al soldo di Big Pharma) scoprirono che questa molecola naturale aveva un potente effetto ipocolesterolemizzante. Abbassava il colesterolo e pure bene. Cosa fecero? (fecero di più, abbassarono i valori normali ematici di colesterolo, ma quella è un’altra storia). Invece di usare la sostanza naturale così com'era, la riprodussero chimicamente. Il risultato fu la Lovastatina.
Con l'arroganza che contraddistingue un certo pensiero umano, non dissero mai: "Ci siamo ispirati alla natura". No. Blaterarono per decenni che in natura esisteva una sostanza che "imitava" la loro geniale creazione artificiale. Il farmaco divenne il riferimento. La sostanza naturale, la sua copia rischiosa. Il mondo Capovolto. E questo era solo l'inizio.
2. Il Colpo di Stato Regolamentare: Come Rendere Inutile un Rimedio Naturale
Per anni, gli integratori a base di riso rosso fermentato hanno funzionato. Così bene che nel 2011, persino la rigida EFSA (l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) dovette approvare il claim ufficiale: "La Monacolina K contribuisce al mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue". Funzionava troppo bene. Così bene da dare fastidio. E così, nel 2022, è arrivato il colpo di grazia. Con la scusa della "sicurezza", la Commissione Europea ha limitato la dose massima di Monacolina K negli integratori a meno di 3 mg al giorno. Un dosaggio così basso da essere, di fatto, terapeuticamente inutile. Contestualmente, il claim salutistico è stato revocato.
Gli integratori restano sul mercato, ma depotenziati e inutili.
Le aziende vendono capsule con meno principio attivo, spesso allo stesso prezzo.
Il consumatore perde l'unico claim che ne giustificava l'acquisto e si trova con un prodotto che non serve a nulla.
3. Il Processo Mediatico: Il Giornalismo a Senso Unico
Di fronte all'evidenza degli effetti collaterali della Monacolina K (che sono, guarda caso, gli stessi identici delle statine: dolori muscolari, problemi epatici), scende in campo la stampa "dalla parte del consumatore".
4. Il Paradosso della Sicurezza: Perché il Farmaco è Santo e l'Integratore è Peccato?
La giustificazione ufficiale è la sicurezza del consumatore. Ma è un alibi che non regge a un'analisi di 30 secondi. Se la molecola è la stessa, e gli effetti collaterali sono gli stessi, perché il farmaco è considerato "sicuro" e l'integratore "rischioso"? La risposta non è scientifica. È politico-economica:
Il farmaco è standardizzato, monitorabile, brevettabile e immensamente redditizio.
L'integratore naturale è variabile, meno controllabile, e non genera lo stesso margine.
5. La Contro-Narrazione: Le Armi per Difendersi
Per difendere davvero il consumatore, bisogna smettere di essere vittime di questa narrazione. Bisogna ribaltare il tavolo.
La verità, in tre punti:
Non è il riso rosso che imita la statina. È la statina che ha copiato il riso rosso.
Gli effetti collaterali sono identici. La differenza non è nella sicurezza, ma nel passaporto (naturale vs. sintetico).
La decisione di limitare la Monacolina K non è scientifica. È economica e politica.
Questa contro-narrazione smaschera l'inganno e restituisce al cittadino il potere più importante di tutti: la capacità di scegliere con consapevolezza.
La Trappola del "Falso Equilibrio": Come la Stampa Neutralizza il Dissenso
Questa è la strategia più astuta di tutte: la creazione di un "falso equilibrio".
Prendiamo ad esempio questo articolo del Fatto Alimentare. Leggilo con attenzione. Sembra dare un colpo al cerchio (l'integratore è rischioso) e uno alla botte (ma il fitocomplesso ha i suoi vantaggi). Ma in realtà, non serve a informare il lettore. Serve a confonderlo. A neutralizzare la critica.
L'articolo sposta l'attenzione dal problema politico ed economico principale — perché una molecola naturale efficace viene resa inutile per legge? — a problemi tecnici e secondari come la standardizzazione e il rischio di frodi. Problemi reali, certo, ma che diventano un alibi perfetto per giustificare la conclusione finale, spesso affidata allo stesso "esperto alternativo": "alla fine, se lo dice il medico, prendi il farmaco."
❓ FAQ — Le Domande che Devi Fare (e a cui Devono Rispondere)
Q: Il riso rosso fermentato è sicuro?A: Ha gli stessi potenziali effetti collaterali delle statine (dolori muscolari, problemi epatici). La sua sicurezza dipende dal dosaggio, dalla qualità del prodotto e dal monitoraggio medico, esattamente come un farmaco.
Q: Perché l'UE ha ridotto la dose a 3 mg?A: Ufficialmente, per "sicurezza", dato che a dosaggi più alti gli effetti collaterali erano sovrapponibili a quelli delle statine. Ufficiosamente, per rendere l'integratore terapeuticamente inutile e favorire il farmaco.
Q: Le statine sintetiche sono più sicure?A: No. Hanno lo stesso profilo di rischio. La differenza è che sono standardizzate, brevettate e supportate da un'industria miliardaria.
Q: Perché la stampa non chiama i fitoterapeuti?A: Perché dare voce a chi lavora con i fitocomplessi significherebbe ammettere che la statina è una copia del naturale. Questo farebbe crollare l'intero castello di carte narrativo.
Q: Cosa posso fare come consumatore?A: Informarti da fonti indipendenti. Chiedere sempre al tuo medico un confronto onesto tra farmaco e integratore. Non accettare passivamente la narrativa unica. E condividere articoli come questo.
CONCLUSIONE: Scegliere la Verità
DISCLAIMER

Commenti
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento