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mercoledì 1 febbraio 2012

Apparecchi acustici: il ritorno completo all'udito con i nuovi sistemi


Udiamo tutti i momenti della giornata riuscendo a cogliere sfumature che per quanto agli umani non è dato di sviluppare al massimo il proprio sistema uditivo, ci consentono di riconoscere il pianto di un bimbo dal suo sorridere, l’abbaiare di un cane dal miagolio di un gatto e via dicendo. Ciò in quanto la percezione dei suoni, oltre a maturarsi nel corso degli anni con l’esperienza acquisita e i meccanismi più sofisticati della memoria, viaggia in due diversi modi, per conduzione aerea, stimolando tramite il condotto uditivo la membrana timpanica e gli ossicini, oppure, per conduzione ossea, ovvero, con un sistema di propagazione che parte dalle ossa del cranio, raggiunge la coclea che di fatto null’altro è che una sorta di centralina dell’udito. Ma un meccanismo tanto elaborato può guastarsi, per l’intervento di malattie, traumi, o per il passare inesorabile degli anni. Contro la sordità però oggi molto si può fare e moltissimo si potrà fare in futuro, con i nuovi apparecchi acustici non invasivi.