mercoledì 14 settembre 2016

Integratori alimentari in gravidanza? No, grazie, eccezioni a parte

Complice da una parte un’industria dei farmaco e dei parafarmaci sempre attenta a realizzare profitto e dall’altra l’ansia e la paura da parte della donna incinta di non voler far mancare nulla al nascituro che porta in grembo, si tende in gravidanza a ingozzarsi di integratori con l’idea che l’alimentazione della madre in questo periodo non sia sufficiente a garantire al piccolo quanto necessario. Eppure gli studi lo dimostrano, gli integratori veramente utili in gravidanza si contano sulle dita di una sola mano.

venerdì 9 settembre 2016

Sindrome di Down: la cura a... Portata di mano!



E’ per intanto una speranza, ma a giudicare dall’enfasi dei ricercatori che hanno partecipato allo studio scientifico, non è destinata a rimanere confinata nell’ambito delle mere aspettative, potrebbe infatti trasformarsi in una cura efficacissima contro la Sindrome di Down e per di più a basso costo.

giovedì 1 settembre 2016

Cefalea cronica: funziona l'agopuntura?

Contro la cefalea cronica si sono impegnati i ricercatori americani citati ed hanno elaborato ben 31 studi che hanno conclamato senza dubbio che la cefalea cronica trattata con agopuntura risponde meglio ai fini di un miglioramento della sintomatologia rispetto alla terapia medica, peraltro, senza incorrere in effetti collaterali cui anche i migliori farmaci e il miglior uso che se ne possa fare, sono soggetti. 

martedì 23 agosto 2016

Morbo di Alzheimer: se la soluzione si trovasse nel nostro armadietto dei farmaci?

Immaginare di poter sconfiggere le demenze ma in particolare il Morbo di Alzheimer, la demenza per eccellenza, con un semplice farmaco antinfiammatorio, un fans insomma, solitamente utilizzato contro il mal di testa o le affezioni dolorose a carico delle articolazioni sembrerebbe follia allo stato puro, ma se si va a guardare il meccanismo d’azione di un fans quale l’acido mefenamico, nome commerciale Lysalgo, forse lo studio che ne è conseguito potrebbe sembrare meno folle di quanto è stato osservato, sia pure sperimentalmente da ricercatori inglesi. Lo studio cui ci si riferisce è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communic ations ed è stato capinato da David Brough dell’Università di Manchester il quale avrebbe concluso che almeno sui ratti di laboratorio, l’utilizzo di questo fans avrebbe sortito come effetto la cura dell’infiammazione a livello del cervello dei ratti e la conseguenza inversione della perdita di memoria che si sarebbe di fatto ripristinata.