sabato 23 febbraio 2019

Povertà assoluta: più di mezzo milione di italiani non possono curarsi!



E’ una delle tragedie economiche più odiose che non ci saremmo mai aspettati  ai giorni nostri. Non soltanto fasce sempre più ampie della popolazione limita l’alimentazione e spesso è costretta a raccattare nei cassonetti dei rifiuti, fatto gravissimo anche questo, ma che arrivassimo ad osservare un dato secondo il quale quasi 540 mila persone classificate in povertà assoluta rinunciano per pura disperazione e incapacità di far fronte alle spese per curarsi è uno scandalo che grida solo vendetta in una Nazione che si dichiara civile!



Quasi 540 mila persone in questo stato di indigenza  è l’equivalente del numero di abitanti di una città media, se a questi aggiungiamo 13 milioni di

persone che pur non essendo in stato di indigenza assoluta si son visti costretti a limitare le cure e gli accertamenti medici per via delle mancate risorse a disposizione per accedervi, ci rendiamo conto che il numero è spaventosamente alto, significa insomma che quasi un terzo della popolazione italiana ha grosse difficoltà a curarsi, alcune di queste persone per totale impossibilità di farlo, come abbiamo visto. Questa è una vergogna e la politica dovrebbe interrogarsi, i governi sopratutto passati dovrebbero scendere dallo scranno elargendo frasi fatte e luoghi comuni e agire concretamente. Perchè non solo senza farmaci si muore, ma non può esserci prevenzione alcuna senza possibilità di accesso alle cure.
Oltretutto se guardiamo allo scorso anno, ci accorgiamo che la richiesta di farmaci è pure aumentata, come è aumentata di oltre il 20% l’esigenza di ricorrere ai farmaci se consideriamo il quinquennio 2013/2018, come ben ci mostra un dossier del Bancofarmaceutico che vi invitiamo a leggere da questo link. Ma che le richieste di cure aumentino è del tutto scontato. L’invecchiamento della popolazione è una risposta, ma anche non curarsi per ungo tempo tende a cronicizzare le malattie che divengono di più difficile trattamento.


L’esigenza oggi è sopratutto rivolta a quei farmaci per il sistema nervoso (32%), per l’apparato muscolo-scheletrico (16%), per il tratto alimentare e metabolico (13,4%), per l’apparato respiratorio (8,7%) e per le patologie dermatologiche (6,3%). La famiglie povere possono destinare alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49% delle altre famiglie. 


Per curarsi possono spendere solo 117 euro l’anno rispetto alle cure delle altre persone .Spiega Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus: “Sono davvero troppe le persone che non hanno un reddito sufficiente a permettersi il minimo indispensabile per sopravvivere. I dati pubblicati quest’anno nel Rapporto sulla Povertà Sanitaria dimostrano che il fenomeno si è sostanzialmente consolidato nel tempo e che, prevedibilmente, non è destinato a diminuire sensibilmente nei prossimi anni. Il bisogno terapeutico è uguale per tutti i cittadini e non può conoscere limitazioni.Sostiene l’AIFA, ma possiamo dire che pur ritenendoci un Paese civile sia veramente così?

Fonte: Help Consumatori

Nessun commento:

Posta un commento

Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento