domenica 7 aprile 2019

Ansia a livelli elevatissimi: la vendita di ansiolitici in Italia alle stelle!



Sei ansioso, tendi a ingigantire in questo periodo della tua vita le situazioni trattandole con eccessiva apprensione? La risposta è nel tuo cassetto dove custodisci i diversi farmaci per i comuni malesseri stagionali e, cercando cercando, possibile che non trovi anche un ansiolitico che faccia al caso tuo? Sembra semplicistica la soluzione così narrata, ma è quanto fanno gli italiani per sconfiggere l’ansia e insieme a questa quella larvata depressione che spesso si accompagna all’ansia. E la psicoterapia che in molti casi funzionerebbe meglio? Troppo complicata, dispendiosa e costosa!
A giudicare dalle statistiche gli italiani che hanno mille e più motivi per essere ansiosi in questa difficile epoca, hanno scoperto il ruolo benefico nel contrasto dell’ansia e della larvata depressione minore, delle benzodiazepine, che spesso da sole smorzando l’ansia potrebbero funzionare pure contro quelle forme di lievissimo umor nero, ma se ciò non bastasse, una sinergia con qualche antidepressivo “maneggevole” non guasta. Del resto, il solo fatto che in Italia più di sei milioni di persone sono ansiose, sia pure periodicamente e oltre 12 milioni di persone più del 20% della popolazione hanno vissuto transitori periodi di depressione minore, una percentuale da far invidia alle preferenze di un partito politico, spiega l’enorme consumo di farmaci ansiolitici e antidepressivi minori.

Nessuna criminalizzazione nei confronti delle benzodiazepine, sapute usare e stando attenti ai rischi di assuefazione, alla giusta posologia, alla interazione con altri farmaci e con l’alcol, questi farmaci possono funzionare egregiamente. Il problema si complica quando all’ansiolitico pensiamo di dover associare un antidepressivo, scelto dallo stesso paziente senza indicazione medica. Il problema è anche quando lo stesso paziente pensa di poter gestire la propria vita, il proprio stress, l’ansia spesso maligna, con la pillola di ansiolitico intasca valido sempre. E questo è quanto sta purtroppo accadendo, lo dimostra il consumo di benzodiazepine che sta salendo a livelli inquietanti, con un aumento medio da un anno all’altro del 2% della spesa che significa di fatto un aumento di gran lunga maggiore se consideriamo che il costo di questi farmaci sono diminuiti nel tempo con l’avvento dei generici. Nei fatti si assiste ad una spesa complessiva annua di quasi 300 milioni di euro, il che significa la vendita di un miliardo di pezzi.
Numeri da capogiro che una certa Inquietudine la provocano perché in troppi sono poco attenti a considerare gli effetti collaterali degli ansiolitici, il meccanismo d’azione, le interazioni e quant’altro, compreso un aspetto molto importante e poco sottolineato. La sonnolenza, un certo frastornamento e quel grado di scarsa concentrazione che alla lunga caratterizza l’utilizzo di questi farmaci che poi porta gli assuntori a dedicarsi alle normali occupazioni compresa la guida di autoveicoli, senza considerare l’assunzione di un ansiolitico con le conseguenze del caso. Così come lo scarso controllo nella vendita di farmaci antidepressivi non ha fatto altro che aumentare la confusione e così c’è chi col sistema del fai da te, cura ansia, depressione minore e quant’altro, con classi di farmaci per l’uno e l’altro disturbo mischiandoli fra di essi e incuranti degli effetti che spesso le sinergie comportano e non solo. Insomma, l’uso senza controllo di farmaci utilissimi ma delicati nella scelta sta provocando un caos più riferito al nord che al sud, visto che, conti alla mano, il consumo di ansiolitici e antidepressivi è maggiore nel settentrione che nel meridione d’Italia.


Certo immaginare che ansia e depressione minore, sopratutto la prima, la si possa trattare sempre dallo psicoterapeuta è impossibile. Tuttavia al manifestarsi dei primi sintomi, ancor peggio se associati a forme sia pure minore di umor nero, la cosa migliore sarebbe quella di consultarsi col medico che potrebbe trattare i disturbi con i farmaci sicuramente, decidendo lui cosa dare, ma potrebbe valutare anche un approccio complessivo che non escluda la figura della psicoterapia se consideriamo che non è raro il caso in cui l’ansia sia solo la spia di un malessere molto più serio che se non trattato o trattato male apre la strada a disturbi molto più impegnativi.


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