giovedì 9 marzo 2023

Bayer: in Tribunale due volte in poco tempo, condannata la prima volta e ora? Si vedrà!


Uno scivolone è quello che è accaduto all’azienda farmaceutica Bayer che è stata denunciata da alcune Associazioni dei Consumatori per aver dichiarato il falso nella commercializzazione di alcuni complessi plurivitaminici.

Di per sé il capo di accusa non sarebbe neanche dei peggiori, c'è molto di peggio, se non fosse che nell’ultimo periodo le Case farmaceutiche non ci risparmiano di certo scandali o vere e proprie diatribe, quando va bene, come in questo caso, con i consumatori. Nello specifico, la Bayer, secondo l'accusa, aveva commercializzato i multivitaminici One a Day asserendo che il prodotto era al cento per cento naturale. Questo ha indotto la gente a sceglierli, volendo preferire delle sostanze naturali da analoghi ma di derivazione chimica, al punto che, si presume dalla denuncia inoltrata al Tribunale, se il consumatore avesse immaginato che la sostanza acquistata fosse stata tutta o sola in parte di origine sintetica, probabilmente avrebbe dirottato l’acquisto verso altri produttori. Questa in estrema sintesi ciò che è avvenuto.

La risposta di Bayer è stata forse persino paradossale, in quanto ha minimizzato la responsabilità dell’accaduto, puntando addirittura il dito contro i consumatori quasi tacciandoli di ignoranza in quanto dovevano aspettarsi che un estratto vitaminico può essere su base naturale, ma per offrirlo nella formulazione con la quale è stato commercializzato, serviva quel minimo di chimica indispensabile per ridurre il prodotto nelle dovute proporzioni. Tanto innocente deve essere sembrata la cosa alla Bayer che ha richiesto che tutto si archiviasse come se nulla fosse successo e forse neanche si aspettava la reazione decisa da parte del giudice distrettuale della California messosi di traverso al fine di evitare l’archiviazione. Infatti, Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Michael M. Anello ha rifiutato di archiviare il caso lo scorso martedì 28 febbraio sottolineando che il problema sono gli slogan pubblicitari scorretti che traggono in inganno i consumatori sulla completa naturalità del prodotto.

Perchè si asseriva che le Case farmaceutiche ed in questo caso la Bayer non trascorrono un periodo tranquillo? Perchè un ben più grave caso ha trascinato la Bayer  in tribunale dovendo stavolta rispondere di fronte alla giustizia americana. Il caso ormai è tristemenete noto e riguarda la causa intentata da un agricoltore al colosso farmaceutico per avergli negato un maxirisarcimento non avendolo informato per tempo che il RoundUp, un erbicida, precedentemente prodotto dalla Monsanto e nel 2018 rilevata da Bayer, era altamente cancerogeno. Un'altra distrazione del colosso farmaceutico? Un'altra giustificazione per dire che se maneggi un erbicida devi sapere per forza che è cancerogeno, altrimenti che erbicida è? Fatto sta che l’agricoltore, inconsapevole dei rischi cui sarebbe andato incontro, continuò ad utilizzare il disserbante per tre anni di fila contraendo successivamente il linfoma di Hodgkin. La domanda è a questo punto, ma ci possiamo ancora davvero fidare delle industrie farmaceutiche alla luce di così gravi scandali?






3 commenti:

  1. Emanuele, veramente incredibile

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  2. Mai fidato delle case farmaceutiche - Alessandro

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  3. TONY - ultimamente le case farmaceutiche stanno proprio facendo di tutto per essere sempre più impopolari

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