martedì 19 giugno 2012

Acqua: chi ne beve poco... muore!

Chiare fresche e dolci acque ove le belle membra pose colei che sola a me par donna....  eppure, Petrarca a parte, per quanto strano possa sembrare, ci sono due milioni di nostri connazionali che è un po’ come se facessero lo sciopero perenne della sete, si… perché questi italiani, di età compresa fra i 18 e i 64 anni d’età, di fatto non bevono mai acqua. Si dirà come fanno a vivere, la risposta sta nel fatto che tali persone ricavano i liquidi dagli alimenti o da altre bevande, ciò non toglie che il rischio cui vanno incontro in termini di salute è davvero troppo elevato.
Lo studio che ha portato a queste conclusioni è sicuramente interessante, oltretutto è stato realizzato dall’Eurisko e dunque sicuramente preciso e puntuale. Partendo dall’evidenza che l’acqua ha per un essere vivente un'importanza fondamentale, si pensi che siamo costituiti da 60 parti di acqua ma che ci sono organi come il cervello che ne detengono 85 parti, si capisce bene il ruolo determinante che detengono i liquidi per il nostro corpo. Ne deriva che assumere il giusto quantitativo di acqua partecipa al nostro benessere, si oppone alle malattie e alla stessa cellulite. 

Per rendersi conto dell’importanza di questo liquido riportiamo quanto sottolineato nel Consensus Paper “Idratazione per il benessere dell´organismo” svoltosi a Milano e sviluppato con il contributo scientifico del Prof. Umberto Solimene, Direttore della Scuola di Specializzazione in Idrologia Medica/Medicina termale all´Università degli Studi di Milano, e dal Prof. Alessandro Zanasi, Idrologo e Docente nella Scuola di Specializzazione in Malattie dell´Apparato Respiratorio della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università degli Studi di Bologna, i quali coralmente hanno riconosciuto al prezioso liquido il ruolo da esso svolto una corretta idratazione, fondamentale per il naturale svolgimento delle reazioni biochimiche e dei processi che assicurano la vita. 

Dal trasporto dei nutrienti alla regolazione del bilancio energetico, dalla funzione detossicante alla regolazione della temperatura corporea, all’equilibrio idrico. E aggiunge Solimene: “Utilizzata come bevanda oltre a svolgere una funzione dissetante senza alcun introito calorico, favorisce i processi digestivi, è fonte di sali minerali e svolge un ruolo importante come diluente delle sostanze ingerite, inclusi i medicinali. Coloro che non bevono alcun tipo di acqua sopperiscono a questa cattiva abitudine alimentare assumendo bevande caloriche che, a medio e lungo termine, possono avere conseguenze negative sulla salute quali diabete ed obesità. In generale è importante mantenere un buon bilancio idrico, che significa compensare adeguatamente la perdita di acqua con il giusto introito dall’esterno, tenendo conto che la quantità introdotta con gli alimenti non è sufficiente e che quindi è necessario berla. Quello che accade e che preoccupa”. 

Ovvio che l’acqua si perde proprio per le attività del nostro organismo e per la temperatura esterna. Ne consegue che diviene fondamentale riequilibrare tali perdita con l’ingestione di nuova acqua, anche tenendo conto che meno acqua si assume e più se ne perde. Si tratta di capire, se possibile, la giusta quantità di liquidi che sarebbe necessario assumere quotidianamente in condizione di normalità, perché laddove intervengono stati patologici, contrassegnati da vomito e diarrea, v’è di più la necessità di assumere liquidi in quantitativi maggiori.

Dice Zanasi: «Per gli sportivi, per esempio, la quantità di acqua necessaria va definita in base al tipo di attività svolta, alla durata e alle condizioni climatiche: si va da 1 litro e mezzo a 3 litri al giorno. Per un sedentario sono sufficienti 1,2-2,5 litri. Chi svolge attività fisica e vive in un ambiente caldo, invece, può aver bisogno di bere anche 6 litri di liquidi al giorno. E più intensa è l’attività, più cresce il bisogno». Ci sono poi alcuni soggetti per cui l´acqua è particolarmente importante come le donne in gravidanza, in cui una buona idratazione è essenziale per assicurare l´omeostasi dei due organismi, e i bambini nei quali il giusto apporto di liquidi incide sullo sviluppo dell´organismo. 

E a sottolineare il delicato equilibrio idrico nel nostro organismo, la facilità con cui si rischia la disidratazione. Senza giungere a questo grave stato clinico, occorre pero’ ricordare che basta giungere ad una diminuzione di liquidi entro appena il 2% rispetto al proprio peso corporeo e l’organismo può risentirne…. A cominciare dalla viscosità del sangue maggiore, fatto che influisce sulla performance dell’individuo che avverte maggiore affaticamento fisico ma che in casi gravi può determinare anche buna caduta della pressione arteriosa con le conseguenze del caso. Con una diminuzione del 5% si hanno crampi; una diminuzione del 7% del peso del corpo può provocare allucinazioni e perdita di coscienza. E perdite idriche vicine al 20% risultano incompatibili con la vita.

Le acque, sono tutte uguali?

Partendo dall’idea che non tutte le acque sono uguali, c’è da dire che l’inchiesta dell’Eurisko ha palesato la prevalenza dei gusti degli italiani in fatto di acqua. Infatti, secondo l’Eurisko il 34% degli italiani beve esclusivamente acqua minerale, il 13% della popolazione predilige l´acqua potabile, mentre il 48% le beve entrambe, a seconda delle occasioni. Le principali ragioni di scelta dell´acqua minerale sono il potere dissetante (40%), il gusto (36%), la sicurezza (27%) a parità del potere diuretico. 24 persone su 100 ne riconoscono, infine, i benefici per la digestione e 23 su 100 la leggerezza. Tra coloro che consumano acqua potabile spicca quale principale motivazione la facile reperibilità, soprattutto per il consumo in casa, l´economicità e il buon sapore. Non emergono riconoscimenti specifici legati ai benefici per la salute.

Quando conviene bere

Bere al risveglio la mattina fa sicuramente bene, oltretutto agevola l’evacuazione intestinale. Chi poi sostiene che bere acqua ai pasti faccia male è in errore, visto che il liquido detiene anche la particolarità di partecipare al meglio alla secrezione gastrica. Meno bene invece l’assunzione di acqua gelata e, da ricordare, che se da una parte bere acqua molto fredda da un ristoro immediato, vero e anche che ha l’effetto di aumentare la sudorazione corporea col risultato di doverne assumere di nuovo dell’altra.


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