Ecco un caso in cui l’apparenza può ingannare eccome
creandoci non pochi problemi. E’ il caso del tonno rosso, finito sulle prime pagine
di cronaca. A guardarlo è quanto mai invitante, di un bel
colore rosso che garantirebbe, a prima vista, freschezza, ma così non è, anzi… Il tonno rosso è tale infatti perché trattato con monossido
di carbonio. Tale gas non uccide i batteri, semmai ne evita la replicazione,
oltre al fatto che mantiene rossa la carne per via del legame che si istaura
fra il gas e i globuli rossi sia pure dell’animale morto. Secondo Altroconsumo
che ha fatto un’inchiesta in tal senso, tale trattamento oltre ad essere vietato negli Stati e nell'Unione Europea è anche pericoloso per i consumatori.
Da ricordare che non parliamo di un nostro prodotto, il tonno rosso e il
pesce spada dello stesso colore provengono dall’Asia e dal Vietnam in
particolare. Secondo Altroconsumo, "Un trancio di tonno trattato con
monossido può apparire fresco, ma non esserlo affatto. Al contrario potrebbe
essere contaminato da una quantità elevata di microrganismi pericolosi per
l'uomo, che ne rendono rischioso soprattutto il consumo a crudo o contenere
quantità eccessive di istamina, una sostanza che può causare reazioni simili a
quelle allergiche (eruzioni cutanee, prurito, mal di testa...) fino ad arrivare
a esiti anche fatali, nel caso di soggetti particolarmente sensibili".
Bisogna dunque osservare bene il colore del tonno come pure quello del pesce
spada: se sono troppo rossi e se le venature sono troppo accese, non consumarlo.
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