Potrebbe rappresentare una soluzione a breve nella lotta contro il
tumore ovarico. Parliamo di un farmaco, del tutto nuovo, parliamo di
bevacizumab realizzato dalla svizzera Roche e già approvato in Usa ed in parte
dell’Unione Europea nell’utilizzo terapeutico contro determinate neoplasie.
Lo studio che ha portato il farmaco sulla scena nella lotta al
tumore ovarico è stato realizzato su 484 donne già in cura per carcinoma
ovarico peritoneale sottoposte a chemioterapia antiblastica. Le pazienti sono
state trattare con bevacizumab precedentemente insieme alla chemioterapia,
successivamente in monoterapia escludendo dunque la terapia antiblastica che stavano
già seguendo.
I risultati sembrano incoraggianti, le pazienti in cura con bevacizumab in monoterapia, vivono più
a lungo senza che la malattia peggiori, rispetto
alle donne trattate solo con la chemio. I
risultati di 'Oceans' sono in linea con quelli ottenuti nei due precedenti studi di fase III 'Gog 0218' e 'Icon 7', condotti in pazienti con carcinoma ovarico di nuova diagnosi. Roche ha già presentato
all'autorità regolatoria Ue domanda di via
libera all'estensione dell'indicazione per l'uso di bevacizumab in prima linea contro il tumore ovarico, e si attende una decisione da parte del comitato tecnico Chmp dell'Ema entro questo mese. Genentech,
società del gruppo basilese, prevede di
presentare negli Usa la richiesta di ok all'uso di bevacizumab nel carcinoma ovarico
durante l'esercizio in corso.
Nessun commento:
Posta un commento
Ti preghiamo di inserire sempre almeno il tuo nome di battesimo in ogni commento