lunedì 22 ottobre 2012

Tumore Ovarico: ancora troppe donne muoiono


Non è entusiasmante la situazione in Italia per quanto concerne il carcinoma ovarico, una neoplasia che riguarda un gran numero di donne nel nostro Paese. Infatti, nonostante i progressi della scienza anche in fatto di prevenzione, in Italia ne viene diagnosticato in tempo solamente uno su quattro!

Secondo recenti studi di cui si è discusso all’Istituto Ricerche farmacologiche Mario Negri, nonostante si parli di una neoplasia abbastanza diffusa  che colpisce qualcosa come 5.000 pazienti all’anno, solo circa 1.200 sono le diagnosi che vengono effettuate per tempo con la possibilità che la diagnosi precoce ed il successivo intervento chirurgico salvino la vita a queste donne in quasi il 90% dei casi.


E cosa accade alle restanti pazienti?

Per queste pazienti il futuro è molto compromesso, soprattutto quando si sia andati incontro a metastasi. Ed infatti, conti alla mano, solo il 30% di queste malate può sperare in una guarigione, mentre per la rimanente e più nutrita schiera di persone, dopo essere passati per lo stadio cronico della malattia,si giunge all’exitus finale!

Di fronte a questi numeri così sconfortanti, assume una valenza particolare il progetto voluto dall'Acto onlus in collaborazione con l'Istituto europeo di oncologia (Ieo), l'Istituto Mario Negri e l'Istituto Firc Oncologia molecolare (Ifom). «Il carcinoma ovarico è la neoplasia ginecologica con il minor tasso di sopravvivenza», spiega Flavia Villevieille Bideri, presidente di Acto onlus. «Con il nostro progetto vogliamo che le pazienti giochino un ruolo attivo nel definire le priorità, da noi individuate in tre momenti salienti: promuovere la conoscenza del tumore ovarico e le iniziative sul territorio per favorire la diagnosi precoce; facilitare l'accesso a terapie di qualità; stimolare la ricerca perché trovi al più presto l'arma finale e risolutiva».

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