lunedì 21 gennaio 2013

Diabete: iniziata la sperimentazione del pancreas artificiale


C’è un obiettivo dell’umanità che si vorrebbe raggiungere a breve, in ambito alle malattie importanti che si vorrebbero sconfiggere o per lo meno contrastare con presidi terapeutici che ne possano controllare il loro evolversi. Una di queste patologie è il diabete, una malattia che nei Paesi sviluppati è in aumento come in aumento sono anche le malattie più gravi cui il diabete apre la porta, a cominciare dagli infarti, fino agli ictus, per citare le due più importanti patologie correlate alla malattia primaria. 


La soluzione sarebbe quella di poter disporre di un farmaco che limitasse in tutto o in parte i disagi arrecati dall’insulina, abbattendo in primis il grosso limite di questa sostanza che fino adesso può solamente essere iniettata ai fini della risposta terapeutica ricercata. Ne deriva che il primo traguardo auspicabile potrebbe essere quello rappresentato dalla possibilità di assumere insulina oralmente, cosa che adesso non è possibile fare e non solo, la scienza medica è anche concentrata nello studio di quelle cellule staminali che una volta impiantate ridiano al pancreas la possibilità di secernere regolarmente insulina come quando era sano e perfettamente funzionante. Ma forse la via più praticabile e, se vogliamo, più immediatamente percorribile, è rappresentata da un pancreas di tipo artificiale. Secondo i ricercatori della University Boston, la strada verso la realizzazione di un pancreas artificiale è possibile, tant’è che la sperimentazione in umana effettuata su dei volontari che si sono sottoposti al primo impianto di pancreas artificiale è già iniziata e i primi successi non si sono fatti attendere. Secondo il modello sperimentato dai ricercatori statunitensi il pancreas artificiale ha garantito un funzionamento tale in grado di controllare i livelli di glicemia 24 ore su 24 e non solo, con quest’organo si può immettere sia insulina che glucagone, dosandone la secrezione in maniera più fisiologica possibile sul modello dell’organo naturale e controllando i livelli ematici di glucosio intervenendo con il monitoraggio del glucosio.

”Questo è il primo studio che testa un pancreas artificiale usando sia insulina che glucagone su pazienti con diabete di Tipo 1, hanno esplicato gli autori della ricerca - e ha mostrato che è possibile controllare i livelli di zucchero nel sangue anche dopo un pasto ricco di carboidrati”. La più recente sperimentazione avvenuta in umana ha riguardato una prima popolazione di undici volontari diabetici e ha dimostrato che l’organo artificiale funziona davvero, anche se occorre operare delle modifiche, visto che in un numero significativo di pazienti si sono verificati inconvenienti che è necessario superare, prima di poter sperare in un utilizzo su larga scala dell’inedito ritrovato terapeutico.

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