martedì 28 maggio 2013

Parto cesareo: dire si o no agli antibiotici in caso di infezione?



Il dilemma è più o meno sempre lo stesso, la futura mamma che si appresta a sottoporsi a parto cesareo e che al contempo soffra di una qualsiasi infezione batterica, deve essere lasciata  priva di eventuali antibiotici lasciando alla natura il compito di guarirla, oppure il ricorso a questi antibatterici è auspicabile ritenendo che l’eventuale danno provocato da questi farmaci è abbastanza risibile di fronte a quelli prodotti soprattutto di fronte ad un’infezione severa?
Gli scienziati ormai non hanno più dubbi, anche alla luce di un recente studio che ha coinvolto una popolazione di mamme prossime al parto cesareo. Secondo gli studiosi, infatti, il ricorso agli antibiotici prima di un cesareo limita e di molto la possibilità di andare incontro ad episodi febbrili a volte anche importanti, abbatte il rischio di infezioni chirurgiche ed eventuali endometriti. Gli stessi benefici trarrebbero i bambini portati ancora in grembo, anche se da questo punto di vista non v’è totale accordo da parte degli scienziati. C’è oltretutto da segnalare un altro aspetto importante ed è quello rappresentato dal maggior rischio per quelle donne che si sottopongono a parto cesareo, di andare incontro ad infezioni, si discute di un rischio maggiore di almeno venti volte, rispetto a quelle che si orientano sul parto naturale. Le infezioni maggiormente rappresentate sono quelle che traggono origine o si localizzano a carico della zona pelvica e nella sede della ferita chirurgica, --> senza dimenticare l’apparato urinario, tant’è che tutta la letteratura scientifica annette importanza alla profilassi antibiotica di fronte ad un cesareo; tuttavia, ha detto F.M. Smaill del Department of Pathology and Molecular Medicine, mancano fino adesso analoghi studi che considerino le conseguenze sul bambino.

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