Soffri di una malattia endocrina, in particolar modo
soffri di patologie a carico della tiroide? L’estate non è di certo una bella
stagione, visto che proprio con l’arrivo della stagione calda si acuiscono i
fastidi annessi alla malattia tiroidea. E se parliamo di tiroide e di malattie ad
essa annesse, nel ricordare le due forme patologiche più note, quali l’ipotiroidismo,
ovvero la produzione da parte della ghiandola di un numero minore di ormoni e l’ipertiroidismo,
l’esatto opposto, ovvero la produzione da parte dell’organo di ormoni in
eccesso, diverse dovranno essere le località turistiche di coloro che soffrano
di una o dell’altra forma.
Infatti, se si soffre di ipotiroidismo, più indicate
sono le località balneari, a differenza di quanto avviene con l’ipertiroidismo,
dove a far star meglio il paziente è senz’altro la località montana. «Per
un malato di ipotiroidismo il mare può essere un ottimo e prezioso alleato
della salute» afferma Silvia Misiti, direttore della Fondazione Ibsa per la
ricerca scientifica «sulle coste l'aria è solitamente meno inquinata e, anche
grazie al cosiddetto "aerosol marino", contiene maggiori quantità di
iodio. I raggi solari, il vento, la temperatura e l'umidità delle località
balneari sono tutti elementi climatici che portano ottimi benefici a chi ha una
tiroide che funziona troppo poco.
Chi invece è affetto da ipertiroidismo è preferibile che trascorra una vacanza dove il clima è più mite e la presenza di iodio nell'aria minore. Per questo l'ideale è una località montana di quota modesta».
Chi invece è affetto da ipertiroidismo è preferibile che trascorra una vacanza dove il clima è più mite e la presenza di iodio nell'aria minore. Per questo l'ideale è una località montana di quota modesta».
Ma c’è dell’altro
Secondo Silvia Misiti, «Per la prevenzione e la cura dell'ipotiroidismo è
importante la dieta che si può seguire in una località balneare, l'organismo
per poter funzionare bene ha bisogno di circa 150-200 microgrammi di iodio al
giorno, pari alla quantità che eliminiamo quotidianamente con le urine.
L'apporto principale avviene attraverso l'assunzione di acqua, elementi
addizionati con iodio (sale), e una dieta ricca cibi che lo contengono come
frutti di mare, crostacei, alghe e pesce (preferibilmente quello azzurro). Anche
la frutta e la verdura coltivate nelle zone costiere, presentano
maggiori quantità di questo prezioso minerale rispetto a quelle provenienti
dall'entroterra. Infine, per un buon funzionamento della ghiandola tiroidea,
non bisogna dimenticare l'importanza dell'attività fisica anche durante
le vacanze. Basta fare una passeggiata o una corsetta di 20-30 minuti sulla
spiaggia tutti i giorni per restare in forma e respirare un po' di aria buona e
ricca di iodio».
E quando ci riferiamo alle malattie della tiroide occorre ricordare che tali
patologie privilegiano il “sesso sebole”, al punto che un numero cospicuo di
mancate gestazioni lo si deve proprio alle patologie endocrine tiroidee delle
future mamme. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel mondo a
soffrire di malattie della tiroide sono quasi un miliardo di persone, così come
è ormai nota l’evidenza che nasce in
tutto il pianeta un bambino ogni tremila nati con una predisposizione o già una
malattia tiroidea ed infine, nel corso della vita, sempre secondo l’O.M.S.,
venti donne su cento hanno reali possibilità di andare incontro ad una forma di
patologia endocrina tiroidea.
Fonte: Medicina 33
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