Tante volte abbiamo letto e sentito, che il cane, forse più di ogni altro animale al mondo, ha un ruolo positivo nel benessere e nella salute stessa dell’uomo. Diverse sono le motivazioni che entrano in gioco in tale constatazione, ma una più di tutte ci induce a pensare che il benessere indotto da un cane nei confronti del suo proprietario parta dallo sguardo.
Basta guardare
un cane da come guarda il suo proprietario, per capire bene quanta emozione
trapela nei suoi occhi e come persino l’uomo emotivamente meno propenso a farsi
coinvolgere dai sentimenti, inconsciamente e forse inconsapevolmente, viene
pervaso dalla stessa emozione che traspare dagli occhi del suo amato Fido. Forse
non tutti lo sanno, ma una cosa la scienza l’ha evidenziata. Che da un punto di
vista fisiologico quel legame che parte dal contatto visivo induce una rispostaormonale che provoca rilascio di ossitocina, un ormone che mai come oggi è
stato studiato e individuato come l’ormone dell’amore, il segreto
dell'amore senza fine è nascosto nei livelli di ossitocina, afferma uno studio recente israeliano, così come l’ossitocina
è quell’ormone che induce l’amore materno da parte delle donne e dunque abbiamo una risposta endocrina,
sicuramente positiva, come è stato dimostrato da un articolo pubblicato su
Science.
Sguardo uomo/ cane, guarda l'emozionante gallery
“Di fatto, è stato scoperto il meccanismo alla base della causa prossima, che spiega però solo parzialmente la costruzione del legame”, chiarisce Ferdinando Boero, zoologo associato all’Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr. “Ma vanno considerate le fondamentali cause ultime, ecologiche ed evoluzionistiche: millenni di convivenza in un vero e proprio rapporto di coevoluzione”.
Eppure, nella
notte dei tempi, il cane, così come lo intendiamo oggi, non esisteva, esisteva
invece il lupo, predatore, carnivoro, aggressivo all’interno del suo branco pur
di difenderlo. Il cane è una sorta di “creazione” umana partita millenni fa
dall’addomesticamento dei lupi che ha generato un animale che ha in sé i
caratteri del lupo ma sono sepolti nella sua memoria e del lupo custodisce solo
il potenziale della sua specie. L’uomo, facendo incrociare i diversi geni dei
cani ha di fatto modellato le diverse razze per i diversi compiti cui erano
destinati. Lo si evince bene guardando alla differenza che esiste fra un cane
delle greggi ed uno da appartamento. Ciò non significa che l’aggressività del
cane è subordinata alla sua mole, esistono razze aggressive ma di piccola
taglia che non passano agli onori della cronaca solo perché essendo piccoli i
danni che possono fare sono quasi sempre irrisori. Così come esistono cani di
mole elevata che sono noti per la loro docilità.
Ma torniamo
allo sguardo che lega il cane all’uomo e specificatamente al suo proprietario. “Il
cane non solo è l’espressione dei desideri dei proprietario, ma è anche
l’oggetto di un legame emotivo profondo; si tende quindi a riflettere il
proprio io, la propria dimensione etologica su quella dell’animale. Ma si
tratta di due specie diverse e di due universi etologici distanti”, conclude il
ricercatore, ed è proprio questa la magia, due mondi distanti che finiscono per
incontrarsi e legarsi per sempre, in un solo sguardo.
Fonte: Diego Scipioni – ricercatore Ferdinando Boero , Istituto di scienze marine, Lesina
E tu, hai mai avuto una bella esperienza con un cane? Ce la racconteresti?
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