Stop immediato
a farmaci anticolesterolo costosi e di efficacia dubbia: è quanto chiede
Altroconsumo che ha inviato una lettera all’Agenzia italiana del farmaco
(Aifa) in cui chiede la modifica della nota
13 del 2013 che riconosce la rimborsabilità di farmaci, come ezetimibe,
dall’efficacia incerta, ma sicuramente più costosi per il Servizio Sanitario
Nazionale. Il rischio: l’aumento nell’uso di statine ad alta potenza ma con
efficacia ancora dubbia.
La preoccupazione di Altroconsumo, spiega un comunicato, è rappresentata dal fatto
che “la nota Aifa, con l’ennesima
modifica delle categorie dei pazienti da considerare a rischio cardiovascolare,
comporti un aumento di uso di statine ad alta potenza e di ezetimibe da solo o
in associazione, farmaci per i quali non esistono ad oggi evidenze cliniche
rilevanti di efficacia. Le note Aifa dovrebbero essere uno strumento
di indirizzo dell’attività prescrittiva dei medici, che ha come scopo l’uso
appropriato dei farmaci. Questo significa salvaguardare nel contempo gli
obiettivi di salute e il contenimento della spesa pubblica”.
Al contrario,
spiega l’associazione, la nota 13 dell’Aifa rafforza la tendenza crescente alla
prescrizione di farmaci che, “oltre a
non avere un reale beneficio in termini di riduzione della mortalità per cause
cardiovascolari comporta un aggravio di spesa per il SSN, come
si è peraltro già verificato nel caso Avastin/Lucentis, rispetto al quale,
grazie all’intervento di Altroconsumo e del ministero, Aifa è stata
recentemente costretta a rivedere le proprie determinazioni”. Data l’assenza di dati certi sull’efficacia
clinica di ezetimibe, per Altroconsumo è necessario rivedere la nota 13
“privilegiando scelte basate sulle evidenze scientifiche e sull’ottimizzazione
delle risorse, considerato che sono già disponibili efficaci e consolidate
terapie a minor costo”.
Ufficio Stampa Help Consumatori
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