Lo
sanno purtroppo molto bene i diabetici, uno dei rischi indotti dalla
malattia è quello di andare incontro a insufficienza renale e, non
solo! Il
risultato è che chi si ammala di diabete deve anche mettere in conto
il rischio di peggiorare l'insufficienza renale cui tende ad andare
incontro addirittura con quei farmaci che in qualche modo dovrebbero
tenere a bada l'aumento della glicemia nel
sangue.
Uno di questi farmaci è la Metformina, utilizzato nella cura del
diabete mellito di tipo 2 ed al contempo bandito per quei pazienti
che manifestano
insufficienza renale. Ma adesso la questione va rivista, grazie a
dei risultati cui è giunta la FDA (Food and Drug Administration).
Se
infatti la Metformina era controindicata nei pazienti
con malattia renale sulla base dei livelli sierici di creatinina pari
o superiori a 1.5 mg/dL per gli uomini e 1.4 mg/dL per le donne,
oppure con anormale clearance della creatinina, adesso
tale limite sembrerebbe superato per quei pazienti diabetici che
lamentano una ridotta o
moderata funzionalità
renale. La
FDA ha inoltre
consigliato
ai produttori di Metformina di rivedere le informazioni contenute
nella scheda tecnica inserendo il nuovo orientamento e una nuova
misura della funzione renale per determinare se un paziente può
assumere il farmaco.
Se eGFR è inferiore a 30 ml/min per 1.73 m2, il farmaco è controindicato.
L’FDA inoltre non raccomanda di iniziare la terapia con Metformina nei pazienti con eGFR compreso tra 30 e 45 ml/min/1.73m2. Dunque in molti casi il farmaco può essere consigliato, differentemente da come si pensava un tempo, sia pure con qualche precauzione aggiuntiva. Tutti i pazienti che assumono Metformina devono avere il loro eGFR controllato almeno una volta all'anno.
Gli anziani e le persone ad aumentato rischio di insufficienza renale devono essere valutati più frequentemente. ( Xagena2016 )
Fonte: FDA, 2016 Endo2016 Nefro2016 Farma2016
Giuliano
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