In
Italia ci siamo liberati dalla malaria da quasi un secolo, ma nel
mondo la malattia miete qualcosa come 400.000 vite ed impressionante
è il dato secondo il quale solo lo scorso anno ad ammalarsi sono
state ben 214 milioni di persone. Oltretutto, se è vero che in
Italia non ci sono le condizioni per ammalarsi, c'è anche da dire
che da ritorno da zone del mondo dove la malattia è endemica, non è
del tutto scontato che si riesca a fare in tempo una
diagnosi certa,
una volta giunti nel nostro Paese, per scongiurare la morte e
spesso quando anche si fa è troppo tardi perché la malattia non
giunga nel suo esito infausto.
Ma
le speranze per debellare la malattia adesso sembrerebbero
realtà, grazie ad un inedito
vaccino ancora in fase sperimentale che si chiama PfSPZ che parrebbe stia
dando i suoi frutti, se solo si pensa che oltre la metà dei campioni
proposti, ovvero persone che erano state punte dalla zanzara anofele,
non si sono ammalate essendo state sottoposte all'apposito
piano vaccinale.
A
detta dei ricercatori, di tutti i presidi vaccinali fino adesso
utilizzati contro la malattia, PfSPZ è quello che meglio di altri ha
risposto alle attese degli scienziati, oltretutto la copertura contro
il protozoo che causa la malattia si estende ad un anno dalla data di
inoculazione del vaccino. Ovviamente
non mancano le difficoltà rappresentate in primis dal fatto che gli
agenti in grado di trasmettere la malaria sono almeno cinque
microrganismi ognuno con caratteristiche diverse. Gli scienziati
comunque pare stiano procedendo, sia pure per gradi, ma con successo
avendo realizzato il parassita Plasmodium
falciparum,
iniettandolo vivo ma dopo averlo indebolito con le radiazioni, in
modo che il sistema immunitario possa riconoscerlo e attaccarlo senza
rischiare di farci ammalare in quanto il protozoo stesso non è in
grado di duplicarsi.
«Ormai è chiaro che somministrare per via endovenosa il vaccino PfSPZ conferisce una protezione a lungo termine, risultato che non si riesce a ottenere con gli altri vaccini attualmente utilizzati», ha detto Robert Seder, capo dei ricercatori. «La malaria è tuttora una delle malattie più devastanti al mondo, soprattutto tra i bambini piccoli dell'Africa» ha ricordato Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases.
Giuliano
Fonte:
Zeus News
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