Succhi di frutta: 13 anni dopo, fanno davvero bene come la frutta fresca?

 


Tredici anni fa, nel 2012, ci chiedevamo se i succhi di frutta potessero sostituire la frutta fresca nel proteggerci da malattie cardiovascolari e tumori. All'epoca, uno studio sembrava confermare che i succhi 100% naturali offrissero gli stessi benefici della frutta intera. Ma oggi, con una maggiore consapevolezza sull'alimentazione e un'evoluzione della ricerca scientifica, la risposta è ancora la stessa?

Cosa dicevamo 13 anni fa


Chi non sa che consumare frutta fresca mette al riparo da malattie cardiovascolari e persino da diversi tumori. Resta da capire se lo stesso effetto si ottiene con il consumo di succhi di frutta o se questi esercitano solo marginalmente questo ruolo di protezione che è proprio della frutta fresca.

La domanda che a questo punto sorgerebbe spontanea è dunque, quali succhi di frutta, o meglio, a che gusto dovremmo scegliere un succo di frutta per essere più sicuri che tali prodotti mantengano il ruolo protettivo contro le malattie che insidiano il nostro organismo? A detta degli stessi scienziati, svolgerebbero al meglio il ruolo di protezione dell’organismo i succhi di frutta alla mela, agli agrumi, ai mirtilli, all'uva e al melograno. Tra gli effetti benefici dimostrati, riduzioni delle infezioni del tratto urinario (mirtillo), miglioramento rispetto al declino cognitivo (uva e mele), riduzione del rischio di cancro alla prostata (melograno) e dei tumori dell'apparato respiratorio e digestivo (arancio e pompelmo).

Cosa possiamo osservare ora? 

  • La scienza, nel frattempo, ha fatto passi da gigante e ha rivisto alcune posizioni.

    Zuccheri liberi: La differenza principale emersa negli anni riguarda il tipo di zuccheri. La frutta fresca contiene zuccheri (fruttosio) "incorporati" nella sua struttura cellulare, che il nostro corpo assorbe lentamente grazie alla presenza di fibre. Nei succhi di frutta, le fibre sono quasi del tutto assenti. Questo significa che gli zuccheri vengono assorbiti molto più rapidamente, causando un picco glicemico simile a quello delle bevande zuccherate. Per questo motivo, le linee guida attuali, come quelle dell'OMS, tendono a includere i succhi di frutta nella categoria degli "zuccheri liberi", da consumare con moderazione.

  • Fibre, che passione! Le fibre non sono solo importanti per l'assorbimento degli zuccheri, ma sono fondamentali per la salute intestinale. La frutta fresca ne è ricchissima, mentre i succhi ne sono quasi privi. La fibra contribuisce al senso di sazietà e aiuta a regolare il transito intestinale.

  • Vitamine e antiossidanti: Anche se i succhi di frutta "100% naturali" conservano gran parte delle vitamine e degli antiossidanti, il processo di lavorazione e la pastorizzazione possono ridurne leggermente la quantità. La frutta intera, consumata subito, è sempre la fonte migliore.

E quindi?

"La grande industria dei succhi di frutta ha per anni promosso l'idea che un bicchiere di succo potesse sostituire un frutto, o addirittura uno dei 'cinque al giorno'. Ma l'evoluzione della scienza ha mostrato un quadro più complesso. Certo, un succo 100% naturale è di gran lunga meglio di una bibita gassata, ma non è e non sarà mai uguale alla frutta fresca. La differenza sta nelle fibre, nel senso di sazietà che ci danno e nella gestione della glicemia."

Conclusioni 

La scelta migliore per la salute resta sempre la frutta fresca, ricca di fibre e con zuccheri naturali. I succhi di frutta possono essere un'opzione, ma vanno consumati con moderazione, come una sorta di "piccolo lusso" e non come un sostituto del frutto intero.

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