Il Tatuaggio: Moda, Identità e Consapevolezza dei Rischi


 

Ebbene sì, i tempi cambiano, eccome. Fino a gran parte del secolo scorso, trovare un tatuaggio in una persona era un evento raro, come cercare un ago in un pagliaio. Quando lo si trovava, era facile ascrivere alla persona tatuata un trascorso specifico, come la reclusione o l'essere un vecchio navigante, magari in pensione.

A ogni azione corrisponde una spiegazione:

  • I Marinai: Si tatuavano per superstizione e simbologia. Ogni nuovo porto significava un nuovo tatuaggio, ma soprattutto fungeva da documento d'identità visivo che poteva identificarli in caso di naufragio. Quanto servisse realmente, restava tutto da vedere.

  • I Carcerati: Per i reclusi, il tatuaggio era una sorta di carta d'identità che localizzava l'appartenenza a una specifica banda o gruppo criminale. C'era un tatuaggio per ogni grave omicidio o reato commesso, inclusa la posizione gerarchica posseduta, una sorta di grado che significava una scala di comando.

E oggi? Oggi si è passati a una presenza quasi capillare, che ha ribaltato il significato del tatuaggio: dall'esclusione all'inclusione, una sorta di seconda identità non anagrafica, in questa cultura un po' pop, un po' naif.

L'unico aspetto veramente positivo cui si assiste è l'evoluzione delle tecniche di tatuazione: oggi sono sicure e regolamentate, un tempo erano rudimentali e pessime, con l'uso di inchiostri improvvisati, rimediati da cenere e fuliggine e veicolo di gravi malattie cui andavano incontro coloro che decidevano di tatuarsi. Al di là del fattore estetico e culturale, è cruciale capire se occupare strati più estesi di pelle con i tatuaggi sia una pratica dannosa, se più è grande il tatuaggio più rischi si corrono e se la rimozione possa azzerare o meno tali rischi.

Gli Studi Scientifici Sulle Conseguenze dei Tatuaggi

Anche se la cosa non farà piacere a chi si è appena tatuato, meno che meno a chi di tatuaggi vive, l’evidenza scientifica attuale suggerisce cautela. Il tatuaggio non causa danni immediati, ma è nel lungo periodo che possono insorgere potenziali problemi.

La Migrazione dei Pigmenti e l'Infiammazione Cronica

L’ultimo studio, pubblicato sulla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) , e altri precedenti, parlano chiaro. Seguendo lo studio sui topi, si è osservato che in un tatuaggio si assiste a una migrazione dei pigmenti delle colorazioni. Si tratta di nanoparticelle (particelle di dimensioni inferiori a 100 nm) che si spostano in breve tempo dalla zona tatuata ai linfonodi, soprattutto se il tatuaggio è stato effettuato in un'area vicina a stazioni linfonodali (es. braccia, spalle, collo). Questi sono denominati linfonodi drenanti. Le nanoparticelle si accumulano nei linfonodi regionali vicini al tatuaggio, dando luogo a un'infiammazione cronica.

L'infiammazione cronica si manifesta in prima battuta con un aumento perenne delle dimensioni dei linfonodi (linfoadenopatia pigmentata). Non è solo un problema locale: avere una stazione linfonodale sempre in stato di allerta logora il sistema immunitario, riducendo la sua prontezza di risposta contro infezioni batteriche, virali e in tutte quelle situazioni che preludono a neoplasie. Una debolezza del sistema immunitario può, nel tempo, aprire la porta all'insorgenza di tumori.

Linfoadenopatia Pigmentata: L'Osservazione Autoptica

Precedenti studi scientifici hanno già documentato la linfoadenopatia pigmentata. L'osservazione autoptica di soggetti tatuati ha notato la presenza di vere e proprie macchie scure a livello dei linfonodi vicini alle zone tatuate. Inizialmente, queste potevano essere scambiate per metastasi, salvo accorgersi in seguito che si trattava di pigmenti di tatuaggio catturati dai macrofagi.

La Correlazione Tatuaggi e Linfomi

Secondo studi recenti, parrebbe esserci una correlazione fra il possesso di tatuaggi, in particolare se estesi e l’insorgenza di linfomi, un tumore del sistema linfatico. Un vasto studio caso-controllo svedese del 2024 ha indicato che le persone tatuate hanno un rischio maggiore del 21% di sviluppare un linfoma rispetto a quelle non tatuate. Sebbene questa non sia ancora una correlazione netta (non un rapporto di causa-effetto stabilito), è un dato che richiede ulteriori indagini scientifiche.

L'Imputato Numero Uno: Il Biossido di Titanio (TiO2)

L’imputato principale per questi fenomeni di migrazione e infiammazione è spesso il biossido di titanio (TiO2).

Il TiO2 è un pigmento comunemente utilizzato per creare i colori chiari e il bianco nei tatuaggi. Le nanoparticelle di TiO2 sono state associate a reazioni infiammatorie e al potenziale di causare danni ossidativi a livello cellulare, soprattutto quando si accumulano nei linfonodi, alterando potenzialmente la funzione immunitaria.

Metalli Pesanti nei Colori

Oltre al TiO2, l'inchiostro per tatuaggi può contenere una varietà di metalli pesanti (come nichel, cromo, manganese, cobalto e mercurio) e altre sostanze (come idrocarburi policiclici aromatici), alcuni dei quali sono noti cancerogeni o allergeni. L’utilizzo di pigmenti tossici aumenta le probabilità di incorrere in problemi nel tempo.

Estensione del Tatuaggio (Area Trattata)

Come è ovvio che sia, più è estesa l'area del tatuaggio, maggiore è la quantità di inchiostro e quindi di sostanze potenzialmente tossiche iniettate nel corpo. Il recente studio PNAS ha confermato che la concentrazione di particelle di inchiostro nei linfonodi è maggiore se il tatuaggio è più grande.

Angolo FAQ: Tatuaggi, Rischi e Rimedi

Ecco una serie di domande e risposte per fare chiarezza sui principali dubbi:

  1. Ho fatto il tatuaggio 10 anni fa, devo temere ancora? Sì, il rischio persiste. La preoccupazione principale è la latenza del rischio. Le nanoparticelle, una volta migrate nei linfonodi, rimangono lì indefinitamente (sono state trovate tracce di pigmento in linfonodi di soggetti tatuati 40 anni prima). L'infiammazione cronica indotta da questi depositi è un processo lento ma continuo, che può logorare il sistema immunitario nel tempo.

  2. Ho fatto un tatuaggio, mi sono reso conto del pericolo. Posso toglierlo? Sì, la rimozione è possibile. Le tecniche più comuni sono:

    • Laser (Q-switched o Pico-secondo): È la tecnica più diffusa e sicura. Il laser frammenta le particelle di inchiostro, che vengono poi eliminate dal sistema immunitario.

    • Chirurgiche: Escissione chirurgica (rimozione del pezzo di pelle tatuata), usata per tatuaggi piccoli o in combinazione con altre tecniche.

    • Abrasive (Dermoabrasione): Rimuove lo strato superiore della pelle, poco usata oggi perché meno precisa e con maggiori rischi di cicatrici.

  3. Se tolgo il tatuaggio, mi salvo? No, anzi, in alcuni casi potresti peggiorare la situazione. La rimozione al laser non elimina magicamente i pigmenti, ma li scompone in frammenti ancora più piccoli (nanoparticelle) per facilitarne l'espulsione. Questo processo di frammentazione può aumentare la quota di nanoparticelle che migrano verso i linfonodi e/o la loro distribuzione nel corpo, potenzialmente incrementando il carico infiammatorio nei linfonodi. Togliere il tatuaggio riduce il rischio di reazioni allergiche locali, ma non azzera il rischio sistemico legato alla migrazione.

  4. Ho fatto un tatuaggio esteso, corro più rischi di sviluppare un melanoma? Attualmente, non c’è una validazione scientifica che stabilisca una correlazione di causa-effetto tra il tatuaggio e l'insorgenza di un melanoma. Il vero pericolo del tatuaggio esteso è quello di non poter prevedere o diagnosticare in tempi utili l'eventuale insorgenza del melanoma, poiché la zona tatuata copre i nei e le lesioni sospette, rendendo difficile l'osservazione clinica (il "camuffamento" del melanoma).

  5. Ho fatto il tatuaggio pur consapevole che avevo dei nei che il tatuaggio ha coperto: devo preoccuparmi? E, quindi, che devo fare? Sì, devi preoccuparti per la difficoltà di monitoraggio. Cosa fare:

    • Sottoponiti a una mappatura dei nei professionale (dermatoscopia), specificando al dermatologo l'esatta posizione del neo sotto il tatuaggio.

    • Richiedi l'uso della dermatoscopia digitale o di tecniche avanzate per analizzare la lesione sotto l'inchiostro.

    • Non esitare a chiedere la rimozione chirurgica preventiva del neo in caso di dubbio diagnostico.

  6. Sono tatuato, nella disgraziata ipotesi andassi incontro a una ustione seria, rischio di più? Sì, il rischio è maggiore. L'ustione di una zona tatuata può causare una reazione infiammatoria più grave e prolungata. Il calore intenso e la lesione dei tessuti possono portare al rilascio improvviso nel flusso sanguigno di grandi quantità di pigmenti e di nanoparticelle potenzialmente tossiche precedentemente "intrappolate" nella pelle, innescando una risposta sistemica.

  7. Vorrei fare il concorso per l’arruolamento in Polizia/Carabinieri/Guardia di Finanza, ma sono tatuato, posso concorrere? Sì, generalmente i tatuaggi non sono un impedimento assoluto, ma ci sono regole molto precise:

    • Sono vietati tatuaggi con contenuti osceni, sediziosi, discriminatori (razziali, religiosi, ecc.) o che in qualsiasi modo possano offendere la morale.

    • Sono vietati i tatuaggi visibili con l'uniforme estiva (a maniche corte e calzoncini/gonna). La zona esatta di esclusione varia, ma di solito riguarda viso, collo, mani e avambracci (in alcune forze armate anche oltre).

    • È fondamentale consultare sempre il bando di concorso specifico dell'anno di interesse, poiché le disposizioni possono cambiare.

Ma Se il Tatuaggio Presenta un Certo Rischio, Perché la Gente Se lo Fa?

Il fenomeno è complesso e si basa su diversi fattori:

  1. Fattore Sociale e Culturale: Il tatuaggio è diventato un potente strumento di espressione individuale e di appartenenza culturale. Ha superato il tabù ed è percepito come forma d'arte e affermazione di identità in una società che valorizza sempre più l'unicità.

  2. Latenza del Rischio: La maggior parte dei rischi legati ai tatuaggi (infiammazione cronica, migrazione dei pigmenti) non è immediata ma a lungo termine, rendendo difficile per la persona percepire la minaccia. L'uomo tende a sottovalutare i pericoli non immediati, soprattutto per scelte che danno un beneficio emotivo o sociale istantaneo.

  3. Mancanza di Informazione: Nonostante la diffusione del tatuaggio, la conoscenza sui potenziali rischi sistemici (soprattutto sulla migrazione dei pigmenti) resta superficiale o assente nel pubblico.

CONCLUSIONE: TATUARSI CON CONSAPEVOLEZZA

Il tatuaggio è un'arte millenaria, oggi espressione di sé. Tuttavia, non è un'azione senza conseguenze a lungo termine. È fondamentale che la decisione di tatuarsi sia presa con piena consapevolezza dei rischi legati alla composizione degli inchiostri e alle conseguenze sistemiche, come l'accumulo di nanoparticelle nei linfonodi.

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  • Nota importante Questo contenuto è pensato per informare, non per diagnosticare. Ogni persona è unica, e solo un medico può valutare la tua situazione in modo completo. Se hai dubbi o sintomi, parlane con un medico o con qualsiasi altro professionista della salute: la salute merita ascolto, competenza e cura personalizzata.



 📚 Fonti Scientifiche e Normative

  1. Informazioni di contesto storico sui tatuaggi marinareschi e carcerari.

  2. Hock, J. K. L., et al. (2017). Tattoo ink particles penetrate the skin layer and accumulate in lymph nodes of minipigs after a single tattooing procedure. PNAS, 114(43), E9051-E9060.

  3. Swelam, M. S., et al. (2016). Pigmented lymphadenopathy: a diagnostic pitfall that must be distinguished from metastatic melanoma. Case Reports in Pathology, 2016.

  4. Regensburger J., et al. (2017). Nano- and microparticles from tattoo pigments are released into the skin and lymph nodes upon tattoo removal. Journal of Investigative Dermatology, 137(3), 733-735.

  5. Woznicki, D., et al. (2020). Chronic inflammation in lymph nodes from tattooed individuals: a morphological and immunophenotypical study. Histopathology, 77(4), 543-552.

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  12. Lehner, K., et al. (2019). Skin penetration and systemic exposure of tattoo pigments: risks of current practice. Regulatory Toxicology and Pharmacology, 101, 191-197.

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  14. Borelli, F., et al. (2019). Tattooing: A critical review of safety and potential complications in the context of fire and thermal injury. Burns, 45(4), 849-856.

  15. Normative di riferimento per i concorsi nelle Forze dell'Ordine (es. Regolamento per il personale della Polizia di Stato o norme di arruolamento dell'Arma dei Carabinieri).






















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