Tuo Figlio o Tua Figlia è Distratto/a? Non è (Sempre) ADHD… La Verità Nascosta tra Tiroide, Celiachia e la Pericolosa Scorciatoia del Ritalin
... Perché prima di mettere un’etichetta sulla sua testa, dobbiamo guardare nella sua pancia
Squilla il telefono. È la scuola. La voce dall’altra parte è gentile, professionale, ma le parole sono macigni: “Suo figlio è distratto, irrequieto, non segue. Forse ha un deficit di attenzione.” La parola magica è stata pronunciata: ADHD. La soluzione proposta? Una visita dallo psichiatra. E, troppo spesso, una ricetta per il Ritalin. Arriva il giorno dell'appuntamento, e alla fine, sei assalito dai sensi di colpa. Ti chiedi se il tuo surmenage familiare abbia contribuito a quello stato. Una volta effettuata la diagnosi, guardi la ricetta: Ritalin... uno psicofarmaco che associ istintivamente alle sostanze stupefacenti. E allora pensi: È davvero il caso? Ha problemi mentali?
Questo articolo è per te, genitore. Per te, insegnante. E per te, ragazzo che ti senti “sbagliato”.
Perché prima di mettere a tacere un sintomo con uno psicofarmaco… dobbiamo dargli una voce. Non possiamo accontentarci del solo parere del singolo specialista senza rischiare di essere trattati come quei genitori "rompiscatole" che vogliono saperne di più.
1. La Tiroide: quando monitorarla è tutt’altro che una perdita di tempo
Magari hai già fatto un’ecografia: noduli ipoecogeni, linfonodi reattivi. Fai le analisi: anticorpi anti-TPO e anti-TG alle stelle. Ma il TSH e l’FT4? “Perfetti”.
L’endocrinologo, seguendo di fatto le attuali linee guida ufficiali (incluse quelle della Società Italiana di Endocrinologia - SIE), ti guarda e dice: “È una tiroidite di Hashimoto, ma è compensata. Il suo corpo sta gestendo bene. Ci rivediamo tra sei mesi.”
Vigile Attesa: Aspettare che il Tetto Crolli?
Questo approccio, chiamato "watchful waiting" (vigile attesa), si basa su un principio: si interviene con l'ormone sostitutivo solo quando la tiroide è già così danneggiata da non funzionare più o poco. Si tratta il sintomo finale (l'ipotiroidismo), ignorando completamente la causa (il processo autoimmune che sta distruggendo la ghiandola).
È come guardare una casa che brucia e aspettare che crolli il tetto prima di chiamare i pompieri.
Con un esercito di anticorpi che bombardano la tiroide tutti i giorni, è possibile che vada tutto bene? Per semplice ragionevolezza, perché ignorare la causa che genera l’autoimmunità? Costringere un organo a lavorare sotto attacco di un’infiammazione costante riduce le energie complessive dell’organismo.
Chi ci dice che quella nebbia mentale che accompagna le lezioni a scuola non sia proprio lo sforzo che deve compiere la tiroide per difendersi? Il fatto che i valori di TSH e FT4 siano “Perfetti” non esclude affatto le conseguenze a livello di:
Stanchezza cronica.
Irritabilità.
Disturbi dell’attenzione.
Eppure, questa è la prassi seguita dalle Linee Guida Standard della SIE.
L'Approccio della Medicina Funzionale e Integrata
Al contrario, un numero crescente di medici e ricercatori in tutto il mondo sostiene che questa attesa sia una follia. Secondo la Medicina Funzionale, gli anticorpi alti non sono un dato da "monitorare", ma un segnale d'allarme che richiede un intervento immediato.
Quest'approccio non si chiede quale farmaco dare alla fine, ma perché l'autoimmunità è partita. E la risposta si trova quasi sempre nell'intestino, nell'alimentazione, nelle infezioni silenti. Non muore nessuno se aspetti sei mesi, ma sotto i colpi degli anticorpi, con un’infiammazione sempre attiva, il rischio di trovarci domani con una tiroide malata è reale.
(Fonti: “Why Do I Still Have Thyroid Symptoms?” di D. Kharrazian; studi su PubMed sull’asse intestino-tiroide.)
2. La Celiachia Silente: Il Grande Impostore
Cosa c’entra adesso la celiachia? Potrebbe entrarci eccome. La celiachia è una malattia autoimmune, ne abbiamo descritte tante ed è probabile che alberghi nello stesso paziente insieme alla tiroidite di Hashimoto.
Siamo abituati a immaginare la celiachia con sintomi eclatanti (diarrea, dolori addominali), ma esistono forme sotto traccia, larvate e silenti che non toccano la pancia, ma devastano la vita di un adolescente in altri modi:
Anemia sideropenica che nessun integratore di ferro riesce a correggere.
Ferritina a terra, che causa una stanchezza perenne.
Carenze croniche di folati e vitamina D, essenziali per il cervello.
Cefalea, emicrania e “brain fog” (la sensazione di avere il cervello avvolto nella nebbia).
Irritabilità, ansia e sbalzi d’umore.
E se quel ragazzino sempre pallido o quella ragazza che non riesce a concentrarsi in classe, fossero intossicati dal glutine? E magari, affetti anche da una forma autoimmune di tiroidite?
L’infiammazione intestinale scatena una risposta immunitaria che parla direttamente al cervello.
Chi ha Hashimoto, ha una probabilità molto più alta di essere celiaco, e spesso non lo sa. Voi da bravi genitori, insistendo con una dieta ricca di pane e carboidrati, state, senza saperlo, alimentando il fuoco dell’infiammazione.
Analisi da chiedere (anche se il medico dice “non serve”):
Anti-transglutaminasi IgA, anti-endomisio IgA, dosaggio IgA totali.
Valutazione nutrizionale completa (ferro, ferritina, folati, B12, vitamina D).
(Fonte: Associazione Italiana Celiachia (AIC), Documenti su forme atipiche)
3. I Parassiti: Il Nemico Silenzioso e Sottovalutato
E se ancora tutto ciò non bastasse? Sapevi che a generare tutto questo caos in tuo figlio/a potrebbe essere un banale parassita intestinale?
La medicina moderna ci ha abituato alla rapidità di risposta. Hai un sintomo, ecco la pastiglia. Ma la Medicina Funzionale sa che le parassitosi intestinali (ossiuri, Giardia, ecc.) sono una causa epidemica e sottodiagnosticata di problemi cronici.
Un'infezione parassitaria cronica fa tre cose devastanti:
Ruba nutrienti vitali per il cervello (ferro, zinco, B12), portando ad anemia e al “brain fog” descritto prima.
Determina un'infiammazione intestinale costante che, attraverso l'asse intestino-cervello, si traduce in ansia, irritabilità e iperattività.
Rilascia neurotossine, veri e propri veleni che interferiscono con dopamina e serotonina, mimando perfettamente i sintomi dell'ADHD.
Irrequietezza notturna, bruxismo (digrignamento dei denti), sbalzi d'umore, aggressività e incapacità di concentrarsi sono sintomi classici. Disgustoso quanto vogliamo, ma tralasciare un’indagine come questa è quanto di più sbagliato potremmo fare. Un semplice esame delle feci dovrebbe precedere immediatamente la prescrizione del Ritalin.
(Fonti: “Clinical Parasitology: A Practical Approach”; pubblicazioni sulla parassitologia clinica sull’impatto neurologico delle infezioni enteriche.)
4. Ritalin: La Cocaina Legale che Spegne la Spia (e Ignora l’Incendio)
Lo scopo di questo blog non è contraddire le diagnosi, ma informarsi e avere consapevolezza. Una cosa è certa: la scorciatoia più veloce è rappresentata dal Ritalin (metilfenidato). Il Ritalin, scoperto dal il chimico svizzero Leandro Panizzon, che lavorava per l'azienda farmaceutica CIBA (oggi Novartis). Panizzon sintetizzò la sostanza nel 1944. Il nome del farmaco, Ritalin, è un omaggio alla moglie di Panizzon, che si chiamava Marguerite (spesso soprannominata familiarmente Rita). Si narra che Panizzon le avesse dato il composto per aiutarla a combattere la fatica e a migliorare le sue prestazioni durante le partite di tennis.
Non si dovrebbe nemmeno discutere che parliamo di un farmaco che, fino a un certo periodo, era in buona compagnia fra cocaina ed eroina in Tabella I degli stupefacenti.
Evoluzione normativa del metilfenidato e sostanze correlate
| Periodo | Collocazione normativa | Principali sostanze | Valenza / percezione |
|---|---|---|---|
| Anni ’80 | Tabella I – Stupefacenti ad alto rischio | Metilfenidato, cocaina, eroina, LSD, ecc. | Droghe “pesanti”, considerate prive di uso medico e ad alto potere tossicomanigeno |
| Oggi | Tabella II, sezione B – Psicostimolanti con uso medico | Metilfenidato, anfetamine terapeutiche, ecc. | Farmaci prescrivibili per ADHD, ma solo con ricetta ministeriale speciale e sotto stretto controllo |
La domanda che ogni persona di buon senso si pone è: esistono studi scientifici che giustificano il declassamento? Oppure ci sono interessi commerciali biechi che hanno motivato tale cambiamento? A voi la risposta.
Il Ritalin agisce come stimolante su dopamina e noradrenalina. Il risultato? Il ragazzo diviene più sveglio, si concentra e diviene più gestibile. Miracolo!
La "Grande Letteratura" VS. La Verità sul Meccanismo
Quando si accetta la narrativa che il Ritalin sia un semplice "riequilibratore", si cade nella concezione del:
Il Ritalin aumenta i livelli di dopamina e noradrenalina nel cervello bilanciando l’equilibrio chimico e torna la felicità…
Scientifico? Forse, chissà. Fatto sta che in psichiatria vige un eterno conflitto, nato con uno psichiatra, Joseph Schildkraut, che formulò negli anni Sessanta questa ipotesi dell’equilibrio chimico. Un’ipotesi cavalcata da subito dalle case farmaceutiche, ma che nessuno studio scientifico serio è mai riuscito a provare in modo definitivo.
Non esiste, ad oggi, alcuna prova biologica che l’ADHD sia causato da una carenza di dopamina.
Lo disse un grande psichiatra, Thomas Szasz, lo urlavano da decenni altri psichiatri: che molte di queste “malattie” non sono patologie organiche dimostrabili, ma costrutti sociali, etichette date a comportamenti che non rientrano nella norma.
Voci messe a tacere, come quelle che non sono mai riuscite a giustificare il declassamento del Ritalin dalla Tabella A (quella di cocaina e oppiacei) alla Tabella B? Perché magari se fosse rimasto in Tabella A, chi avrebbe mai potuto consigliarlo ad un paziente.
Quindi, cosa stiamo dando ai nostri figli? Questa è l’unica domanda che un genitore dovrebbe porsi.
La Metafora dell'Incendio: La prossima volta che vi sentite a pezzi e non volete alzarvi dal letto, incendiate la casa! Vi alzerete subito, con un’energia di sopravvivenza che non credevate di avere. Ma quanto vi durerà quell’energia? Come vi sentirete dopo questo sforzo? E soprattutto: l’energia che vi serve tutti i giorni deve sempre essere rappresentata da un evento catastrofico?
Questo è il prezzo che paghiamo per questa energia effimera.
Effetti Collaterali e Dubbi Scientifici
Uso Terapeutico: Mal di testa, insonnia, ansia, tachicardia, ipertensione. Gravi (rari): infarto, ictus, morte improvvisa.
Abuso: Euforia, paranoia, dipendenza rapida e devastante.
Stiamo solo spegnendo la spia che indica la riserva, anziché fare il pieno all’auto prima di affrontare un viaggio?
(Fonte: AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco, Schede ufficiali sul metilfenidato; NIH – National Institute of Mental Health, USA)
5. L’Approccio Olistico: Riaccendere la Luce, Non Cambiare la Lampadina
Per fortuna, non tutti i medici e gli psichiatri sono assertori di un’unica terapia. L'approccio olistico guarda il paziente nel suo complesso, indaga ogni sintomo e cerca di correggere non il sintomo, ma l’evento che l’ha generato:
Nutrizione: Dieta anti-infiammatoria, senza glutine e latticini (per un periodo di prova), riduzione drastica degli zuccheri.
Microbiota: Probiotici mirati, prebiotici (fibre!), cibi fermentati per riequilibrare l’asse intestino-cervello che governa l’umore e la concentrazione.
Fitoterapia e Integrazione: Omega-3 (il cibo del cervello), Bacopa Monnieri (per memoria e concentrazione), Ginkgo Biloba (microcircolo cerebrale), Curcuma (il più potente antinfiammatorio naturale). E sì, anche Lisozima e Lattoferrina per modulare un’immunità impazzita.
Mente-Corpo: Mindfulness, yoga, biofeedback, o anche solo una passeggiata nella natura — per insegnare al cervello a gestire lo stress che alimenta l’infiammazione.
Questo non è “new age”. È medicina del futuro. Quella che non scinde gli organi, ma unisce le persone.
(Fonte: British Journal of Nutrition; PubMed, studi su microbiota e disturbi neurocognitivi.)
FAQ — Le Domande che Devi Fare (e a cui Hanno il Dovere di Rispondere)
Q: La scuola può obbligarmi a dare il Ritalin a mio figlio?
A: Assolutamente no. La scuola può segnalare un disagio. Ma diagnosi e terapia sono atti medici che richiedono il tuo consenso informato. Hai il diritto (e il dovere) di chiedere una seconda, terza, quarta opinione e di esplorare ogni altra via prima di accettare una terapia farmacologica così importante.
Q: Se gli ormoni tiroidei di mio figlio sono a posto, perché preoccuparsi degli anticorpi alti?
A: Perché indicano una guerra autoimmune in corso. Ignorarla significa perdere tempo prezioso e rischiare che la tiroide si danneggi in modo permanente.
Q: Le alternative naturali funzionano davvero o sono acqua fresca?
A: Funzionano. Omega-3, Bacopa, Ginkgo, e una dieta mirata hanno evidenze scientifiche crescenti nel migliorare le funzioni cognitive e ridurre l’infiammazione. Non sono “alternative”, sono le fondamenta di una salute vera.
Conclusione: tuo figlio/a non è un giocattolo rotto
Il guaio di questa società dalle soluzioni fast è quello di considerare il paziente un pezzo unico: si guasta una parte e si ripara solo quella.
Se tuo figlio a scuola non sta fermo, se si distrae, il problema può non essere confinato nel suo cervello: potrebbe albergare nella sua pancia, o addirittura nella ghiandoletta a forma di farfalla che sta lì buona, buona.
Il Ritalin, prescritto senza aver guardato l’individuo nella sua interezza, può essere la soluzione comoda, ma sicuramente anche quella sbagliata.
Meglio ascoltare la voce del corpo che metterla a tacere.
DISCLAIMER
Nota importante Questo contenuto è pensato per informare, non per diagnosticare. Ogni persona è unica, e solo un medico può valutare la tua situazione in modo completo. Se hai dubbi o sintomi, parlane con un medico o con qualsiasi altro professionista della salute: la salute merita ascolto, competenza e cura personalizzata.
Fonti scientifiche e istituzionali
AIFA – Agenzia Italiana del Farmaco: FAQ e schede ufficiali sul metilfenidato (Ritalin, Concerta).
EMA – European Medicines Agency: documenti di autorizzazione e monitoraggio sugli stimolanti per ADHD.
NIH – National Institute of Mental Health (USA): sezioni dedicate ad ADHD e trattamenti farmacologici.
PubMed: articoli peer‑reviewed su efficacia e rischi del metilfenidato, ADHD e comorbilità autoimmuni.
Linee guida SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza): raccomandazioni cliniche su ADHD e farmaci.
📚 Fonti divulgative e cliniche
Clinica MedTiM – Cos’è il farmaco Ritalin
Torrinomedica – Effetti collaterali del Ritalin
State of Mind – ADHD e metilfenidato
GAM Medical – ADHD e dipendenze
Harvard Health Publishing: articoli divulgativi su ADHD e stimolanti.
Mayo Clinic: schede paziente su ADHD e metilfenidato.
📚 Fonti su tiroide e celiachia
Associazione Italiana Celiachia (AIC): documenti su forme silenti e screening.
Società Italiana di Endocrinologia (SIE): linee guida su tiroidite di Hashimoto.
PubMed: studi sull’associazione tra tiroidite autoimmune e celiachia.
Celiac Disease Foundation (USA): risorse divulgative su celiachia atipica e correlazioni autoimmuni.
British Journal of Nutrition: articoli su microbiota, autoimmunità e disturbi neurocognitivi.

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