La spirale uterina, utilizzata come
metodo contraccettivo, potrebbe ridurre drasticamente il rischio di andare
incontro al cancro alla cervice causato da infezione da papillomavirus (HPV).
A questo risultato sarebbero giunti
ricercatori spagnoli dello Xavier Castellsague dell’Institut Castala
d'Oncologia in Spagna e colleghi che avrebbero condotto uno studio accurato
rilevando come quelle donne che usavano la spirale, anche per brevi periodi, andavano
incontro alla neoplasia in misura in qualche caso persino dimezzata rispetto a
quelli che non facevano uso della spirale medesima.
La notizia, pur se inedita, non è
del tutto inattesa se si considera anche che è risaputo che la stessa spirale è
già di per sé in grado di diminuire il rischio di cancro dell’endometrio. Tale
metodo contraccettivo, secondo i ricercatori, è anche in grado di dimezzare
l’eventualità di incorrere in due principali tipi di tumore della
cervice: carcinoma a cellule squamose e carcinoma adenosquamoso. Il rischio per entrambi i tumori è risultato essere quasi dimezzato durante il
primo anno di utilizzo della spirale.Si tratta a questo punto di capire
in che modo la spirale protegga la donna. Una prima ipotesi propenderebbe per
la possibilità che la spirale sia in grado di distruggere le lesioni afferenti
il virus HPV ancor prima che divengano cancerose. Ciò sarebbe dovuto al
movimento indotto dall’introduzione e dalla rimozione del dispositivo. Un’altra
teoria vorrebbe che l’infiammazione di basso grado, cronica, indotta
dalla spirale all'interno del collo dell'utero possa indurre il sistema
immunitario a combattere l’infezione da HPV. ( Xagena2011 )
Fonte: Lancet Oncology, 2011
Onco2011 Gyne2011 Inf2011
Fonte: Lancet Oncology, 2011
Onco2011 Gyne2011 Inf2011
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