mercoledì 1 febbraio 2023

Neuropatia periferica: due integratori la curano e corrono in aiuto ai diabetici

 

Visita-piede-diabetico

E’ uno dei tanti problemi che lamentano i diabetici, sopratutto se scompensati, la neuropatia periferica, una condizione clinica impegnativa dai risvolti a volte drammatici se non trattata adeguatamente e che almeno nelle prime fasi si palesa con intorpidimento delle estremità superiori e inferiori, debolezza che a volte conclama anche con dolore a mani e piedi. Il motivo della neuropatia periferica è la logica conseguenza di elevati livelli di glucosio nel sangue che a livello periferico causano stress ai nervi, appunto periferici, fino a danneggiarli del tutto.

La buona notizia tuttavia per queste condizioni cliniche ci proviene da uno studio scientifico effettuato da ricercatori del Salk Institute che hanno stigmatizzato l’importanza che assumono due aminoacidi di norma legati fra di essi. I due composti sono la serina e la glicina che quando sono ematicamente bassi possono determinare o comunque peggiorare la neuropatia periferica dei diabetici. Lo si è visto studiando dei topi di laboratori ai quali era stata offerta una dieta povera di questi due amminoacidi, col risultato che gli animali, diabetici e non, sviluppavano la condizione clinica citata, bastava integrare la dieta con i due amminoacidi e le possibilità di andare incontro alla neuropatia periferica diminuiva significativamente. Lo studio cui ci si riferisce è stato pubblicato su Nature e risulta importante anche per trattare quei pazienti cui la neuropatia periferica si è fatta già strada.

«Siamo rimasti sorpresi dal fatto che aumentando o diminuendo la concentrazione di un aminoacido non essenziale si stato provocato un effetto così evidente sul metabolismo e sulle complicanze diabetiche. Ciò dimostra che alcune condizioni possono cambiare in circostanze diverse, ad esempio in condizioni di malattia», commentano i ricercatori. 

Lo stesso studio scientifico è stata anche l’occasione per constatare come i bassi livelli di questi amminoacidi contrastano anche altre patologie correlate e non al diabete, quali la teleangectasia macularedi tipo 2, una condizione patologica che causa la perdita della vista. 

Verrebbe da credere quindi che in via preventiva o terapeutica i pazienti diabetici dovrebbero ricorrere ad integratori per correggere la temibile neuropatia. Ma i ricercatori sono cauti. Se è vero, infatti, che i risultati sembrerebbero dar ragione agli studiosi, fino a quando non sarà possibile giungere alla determinazione di un dosaggio ottimale da impiegare per i pazienti diabetici, si sconsiglia l’integrazione dall’esterno di tale sostanza, semmai, di concerto col proprio medico di fiducia nell’attesa che lo studio si completi del tutto, potrebbe essere utile, per un paziente diabetico, integrare la dieta con questi due aminoacidi.

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