Certo
che se un giorno scoprissimo che gli integratori alimentari sono
prodotti completamente inutili, bisognerebbe lo stesso dar atto ai
produttori di queste sostanze di aver fatto una incisiva campagna di
marketing negli anni che ha dato, eccome, i suoi frutti. Basti pensare che
secondo un’indagine di GFK per Federsalus, in un solo anno un
italiano su due ha utilizzato un integratore, tant’è che le
vendite si sono posizionate ben oltre i 32 milioni di pezzi venduti
Ne deriva che ogni
italiano ogni anno consuma almeno due tipologie di integratori alimentari, considerato che nella categoria rientrano pure i fermenti
lattici e
gli integratori di sali minerali. Ne deriva che non
possiamo ovviamente definire inutile un prodotto come l’integratore
alimentare,se
pensiamo che a volte resta quasi l’unico vero presidio per certi disturbi,
semmai, come spesso accade, si tende a utilizzarlo alla stregua dei
farmaci, molto spesso, superando la ritrosia di coloro che non si
affidano al farmaco di sintesi per paura di eventuali interazioni o
controindicazioni e ritengono che un prodotto naturale, in quanto
naturale, faccia sempre bene o al massimo sia del tutto innocuo.
Ma
se ciò può valere per i fermenti lattici, si può dire la stessa
cosa per quegli integratori a base di potassio o altri sali minerali
che,martellati come siamo pure dalla insistente pubblicità siamo
indotti ad assumere ad ogni piè sospinto? Siamo proprio del tutto
sicuri che tutti siamo
a conoscenza del
rischio che in determinate condizioni della nostra vita comporta
l’implementazione
del solo potassio assunto senza regole o se al contrario tale abuso
non possa avere effetti pericolosi per la nostra salute? Siamo sicuri
che tutti sanno che in cura per certe malattie
aggiungere sali minerali senza controllo non
possa nuocere gravemente alla nostra salute? Siamo così certi che
tutti coloro che assumono un integratore lo facciano sotto controllo
medico oppure riempiono il carrello al supermercato anche di queste
sostanze, alla
stregua di quanto farebbero con le merendine per bambini?
E
che dire di quegli integratori ben travestiti da farmaci, privi
di
effetti collaterali, apparentemente, che vengono spacciati per prevenire malattie
cardiovascolari, protettivi delle ossa e delle articolazioni,
somministrati per risolvere stati d’ansia nel lungo tempo,
consigliati per le donne in menopausa e per tante altre patologie
dispensati a pioggia con la scusa che al limite male non fanno? Se
qualcuno avesse il coraggio di gridare allo scandalo per il solo
fatto che la salute delle persone viene barattata in tv fra uno spot
e un altro, completamente scevra da controlli medici, abituati sempre
di più
al fai da te con
i farmaci, figurarsi
con gli integratori che sempre di più finiscono per assurgere alla nuova frontiera della cura delle malattie, in
maniera del tutto autonoma e nel chiuso della nostra casa. Alla
luce di tutto ciò,
potrebbe
esserci
qualcuno disposto ad ascoltare questo allarme che prima o poi dovrà
pur essere
lanciato, condannando
in maniera incisiva un fenomeno tanto delicato, se si pensa che
agisce sulla nostra salute e così tanto poco regolamentato?
Certo,
fronteggiare un’industria come
quella degli
integratori che oggi pare voler superare quella del farmaco con i
suoi quasi 3 miliardi di euro di fatturato in un anno e ben 200 tipi
di confezioni diverse vendute
è
cosa ormai troppo ardua. Chiederlo alle stesse farmacie che sono il
primo
canale distributivo più importante con il 92% dei prodotti venduti,
è
cosa molto difficile, ma siamo
certi che
i farmacisti siano
del tutto preparati a dispensare una sostanza senza l’ausilio del
medico o se sono mossi da altre motivazioni quando vendono un
integratore?
Ci
si chiede anche
perché
un integratore debba costare così tanto in farmacia e molto meno
presso altri canali distributivi a parità di componenti, se
si considera oltretutto, che i principi attivi di un integratore non
sono soggetti a quell’iter costosissimo che riguarda i farmaci
prima di essere immessi sul mercato. Pertanto,
ritornando alla domanda iniziale, sono utili o meno gli integratori
alimentari, non è possibile dare una risposta univoca. In certi casi
gli integratori sono sicuramente utili, ad esempio,la
cura di certe affezioni che riguardano la protezione dei vasi venosi
il
cui trattamento è affidato quasi esclusivamente
agli integratori. L’implementazione di sali minerali, quando non è
possibile porvi rimedio con la dieta, è anch’essa appannaggio
degli integratori. Su molte altre patologie, la validità degli
integratori è tutta da dimostrare, visto che i produttori si
guardano bene dal pubblicare studi validati
da un punto di vista scientifico. Così
come è tutto da dimostrare che l’individuo, anche giovane, debba far
ricorso continuamente a composti multivitaminici per star meglio, o dopo una qualsiasi malattia da raffreddamento, come
invece si viene indotti a credere dai continui spot pubblicitari. E
che dire dell’alimentazione, si preferisce non puntare più su stili di
vita corretti, da un punto di vista alimentare, tanto a porvi rimedio
esistono gli integratori.
Ma
sarebbe da attenzionare un altro dato. Possibile non tenere in
nessuna considerazione il pericolo di una pubblicità martellante nei
confronti di sostanze assunte senza criterio e senza neanche
consultarsi con un medico? Possibile
trascurare il fatto che tali sostanze possono
arrecare danni anche importanti all’organismo, in
assenza di una informazione adeguata?
Perchè i medici tacciono rispetto
ad un fenomeno così poco regolamentato? Troppe domande, molte senza risposta, per il solo fatto che in troppi non hanno interesse a fornirne alcuna!
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