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venerdì 18 gennaio 2019

Cosa fare per il cuore spezzato?



Quando il cuore si spezza, non sempre a causare la vistosa incrinatura è una delusione d’amore, spesso il cuore si infrange, con conseguenze ben più drammatiche, a causa di un infarto cardiaco, creando delle vaste zone di necrosi in alcuni casi dalla prognosi infausta. Riparare le aree infartuate non è possibile, la cura post infarto passa per altre strade, anche se, qualcosa potrebbe muoversi molto presto, “ricucendo” il cuore malato con un semplice cerotto!


mercoledì 16 gennaio 2019

Di cosa si muore? di infarto sopratutto, un video ci aiuta a capire i segnali più pericolosi


Sbagliato pensare che nel mondo occidentale si muoia prevalentemente a causa del cancro e successivamente a seguito di malattie cardiovascolari. Il cuore, nelle cause di morte al mondo, è al primo posto, seguito dal cancro e da eventi cerebrovascolari, come l’ictus al terzo posto. Una triste classifica ma che al contempo ci offre anche le linee guida per cercare di prevenire, quanto più possibile, quegli eventi cardiovascolari che fanno delle malattie ad essi connessi la prima causa di morte al mondo, con il 44%, dati Istat, di tutte le morti, che nei fatti significa che su 100 mila abitanti i morti per eventi legati al cuore sono 148. Si muore quindi di infarto nel 28% delle morti in Italia, quindi il triste primato spetta anche all’Italia, a seguire troviamo le malattie neoplastiche e gli accidenti cerebrovascolari al terzo posto con una percentuale del 13%.

giovedì 21 aprile 2016

Tè: bevuto con moderazione evita infarti e altre malattie al cuore

Un consumo moderato di potrebbe avere effetti positivi per il cuore. E' quanto emerge da uno studio estero Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis ( MESA ), che evidenzierebbe bene come questa bevanda possa garantire una ridotta calcificazione delle pareti vascolari e, dunque, una minore esposizione ai gravi rischi cardiovascolari che ne conseguirebbero.

lunedì 29 luglio 2013

Vacanze: no relax, si infarto!





La crisi economica che sta attanagliando il Paese ha riverberi importanti sulla salute, minandola spesso a causa di tensioni e preoccupazioni cui l’organismo reagisce in vario modo, non ultimo la depressione. Ma c’è un altro aspetto importante della crisi economica che si riflette sulla nostra salute, ovvero, l’impossibilità, per motivi finanziari di molti, di concedersi una vacanza.


lunedì 25 febbraio 2013

Infarti e ictus: importante per la donna il numero di figli messi al mondo



Dimmi quanti figli hai e ti dirò quante possibilità hai di andare incontro ad un infarto o ad un ictus. Questa inquietante proporzione emerge da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica American Heart Journal e si riferisce ad uno studio approfondito effettuato su ben un milione e trecentomila donne che avevano un’età superiore ai 50 anni all’epoca della ricerca scientifica durata oltre dieci anni.

domenica 24 febbraio 2013

Stent cardiaco: molto interessante quello che si dissolve

E' sicuramente una notizia sensazionale quella riferita in Italia dall’equipe capitanata da Antonio Bartorelli, responsabile dell’Unità di Cardiologia internistica del Centro Cardiologico Monzino di Milano, che consiste nella realizzazione di un nuovo stent cardiaco che si auto dissolve. Tale inedito stent cardiaco avrebbe le stesse caratteristiche pratiche dei punti di sutura. Infatti, è bioriassorbibile perché costituito da acido polilattico, lo stesso materiale utilizzato per i punti di sutura che si adoperano in chirurgia.

martedì 4 dicembre 2012

Fibrillazione atriale: quali cause la determinano, le nuove inedite terapie

Articolo Sponsorizzato per Medusa



Quando parliamo di fibrillazione atriale, il pensiero va immediatamente al ritmo cardiaco ed in effetti, di un’anomalia del ritmo si tratta, in grado di determinare una frequenza cardiaca alterata del cuore con un battito del tutto irregolare. Possiamo dire dunque che l’espressione, fibrillazione atriale stia ad indicare una malattia? In effetti non si è di fronte ad una vera e propria malattia, semmai ad un sintomo che semmai è espressione di uno stato patologico a carico per lo più del cuore. Semplificando al massimo la spiegazione volta a chiarire le cause della fibrillazione atriale, occorre ricordare che in un cuore sano assistiamo all’impulso primario che determina la frequenza ed il ritmo cardiaco che proviene da un’area cardiaca definita nodo senoatriale, tant’è che in questo caso parliamo di ritmo sinusale. Quando invece l’impulso giunge da altra zona cardiaca in punti non ben determinati lungo l’intera muscolatura cardiaca, assistiamo al fenomeno patologico, con la conseguenza che il cuore continua a battere ma lo fa in modo irregolare e qualitativamente meno efficace, visto che un cuore che fibrilli attua il riempimento e lo svuotamento della pompa cardiaca in misura ridotta anche del 30% rispetto ad un cuore sano.

sabato 3 novembre 2012

Malattie cardiovascolari: la donna rischia di più dell'uomo!

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Ormai le donne non dovrebbero stupirsi più apprendendo che il loro rischio di incappare in una malattia cardiovascolare anche grave ha superato di gran lunga l’analogo rischio per l’uomo. Il problema, se così vogliamo definirlo, oppure, la buona sorte  delle donne, semmai, è data dal cosiddetto “ombrello protettivo”, efficace durante l’età fertile, ovvero, dalla difesa rappresentata dagli ormoni femminili che però dopo la menopausa, diminuendo la loro quota, lascia del tutto scoperta la donna dalla protezione nei confronti delle malattie cardiache e neurologiche in generale.

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mercoledì 24 ottobre 2012

Scompenso cardiaco: con poca vitamina D si muore!



Attenzione, in corso di scompenso cardiocircolatorio, ai tassi di vitamina D nel sangue. Infatti, secondo un recente studio scientifico, più è bassa la quota di questa vitamina nel sangue, più alto è il rischio di morire per la patologia. Lo avrebbero appurato ricercatori del Licette Liu e collaboratori del Centro universitario medico di Groningen (Olanda).


martedì 19 giugno 2012

Bambini: a rischio infarto anche loro



Chi lo avrebbe mai detto un tempo, eppure, oggi a rischio di sviluppare importanti malattie cardiovascolari sono proprio i bambini che già in età scolare presentano un assetto lipidico compromesso con elevata ipercolesterolemia nel sangue, insomma, sono potenziali futuri infartuati a breve.

mercoledì 2 maggio 2012

Depressi: maggior rischio di cardiopatie

Saremo la nazione dove si vive più a lungo nel mondo, dopo il Giappone, ma se guardiamo all’Europa, l’Italia è interessata da un problema medico molto rilevante, la constatazione di come in Italia risieda un numero di anziani affetti da forme di depressione senza pari nel resto del Continente. Dagli ultimi studi rilevati si stima che nel nostro Paese 52 donne di età superiore a 65 anni e 31 uomini nella stessa fascia d’età accusano i segni della malattia.

lunedì 16 aprile 2012

Morte improvvisa in campo: si può evitare? esistono sintomi che dovrebbero allarmare?



I recenti tragici fatti occorsi a molti atleti deceduti in campo a causa di un arresto cardiaco improvviso, l’ultimo in ordine di tempo quello accaduto al centravanti Pier Marco Morosini, deceduto due giorni fa durante una partita di calcio, aprono nuovi scenari in parte inquietanti riguardo la salute degli atleti impegnati in gare estenuanti come possono essere gli incontri di calcio o di altre discipline. Ma ciò che ci si chiede è se l’arresto cardiaco di cui sono vittime queste persone è un evento scongiurabile, se è possibile immaginare il suo esordio e, soprattutto, se è possibile prevenirlo.

domenica 1 gennaio 2012

Fibrillazione atriale: combattiamola così

Prima di parlare del nuovo farmaco che pare stia dando buoni risultati rispetto al passato contro la fibrillazione atriale, vediamo a quale patologia ci riferiamo. In breve quando si parla di fibrillazione atriale ci riferiamo ad una patologia cardiaca che comporta una vera e propria aritmia dove si assiste ad una irregolarità completa del movimento degli atri con contrazioni sostituiti da movimenti caotici che non consentono la propulsione del sangue così come dovrebbe essere, fatto questo che comporta non soltanto una scarsa efficienza cardiaca ai fini della circolazione, ma anche un battito del tutto irregolare.