Chi lo avrebbe mai detto un tempo, eppure, oggi a
rischio di sviluppare importanti malattie cardiovascolari sono proprio i
bambini che già in età scolare presentano un assetto lipidico compromesso con
elevata ipercolesterolemia nel sangue, insomma, sono potenziali futuri
infartuati a breve.
Lo avrebbero stabilito studiosi, fra i quali il pediatra Antonio de Novellis, presidente dell'UNP (Unione Nazionale Pediatri), che ha svelato dati allarmanti, analizzando un campione di 320 bambini della Scuola Elementare Giulia Gonzaga di Fondi.
Come si è
potuto stabilire tutto ciò?
Si è giunti ad affermare tale risultato sottoponendo
i piccoli ad un semplice esame del sangue volto a determinare la glicemia e la
quantità di colesterolo nel sangue di questi bambini. Sulla base di questi
primi risultati si è potuto anche stabilire l’eventuale predisposizione
familiare dei piccoli pazienti alle
malattie cardiovascolari e, soprattutto, sulla scorta dei dati a disposizione
evinti da apposito questionario, si è osservato che l’eccessiva e spesso errata
alimentazione, lo scarso movimento, il tipo di giochi che sono soliti oggi
praticare i bambini, sono l’anticamera per sviluppare molto presto una malattia
cardiovascolare.
«I dati attuali, ancora approssimativi, ci
mostrano un perfetto allineamento con i dati nazionali. Dunque bambini con
abitudini sbagliate: vita sedentaria, alimentazione poco corretta, niente prima
colazione, poche vitamine e tanti grassi. Quasi la metà del campione esaminato
presenta delle alterazioni dell'assetto lipidico, in particolare il
colesterolo, a soli 6 anni». Lo scopo della ricerca è di individuare i soggetti
a rischio, curarli ma soprattutto cercare di attuare un'inversione di marcia
delle abitudini quotidiane, premendo sulla prevenzione e sull'informazione dei
genitori. Il costo della prevenzione per i 5 milioni di bambini dai 6 ai 13
anni è stimato in circa 2 euro a bambino, cifra irrisoria rispetto al costo
della cura per le malattie cardiovascolari, considerando che ogni adulto
infartuato costa in media al Servizio Sanitario Nazionale ben 3000 euro. Solo
con la prevenzione si potrà evitare che i bambini di oggi diventino gli
infartuati di domani. La ricerca è però attualmente ferma. I dati vanno a
rilento perché tutto lo staff è formato da volontari. Unico sussidio sul quale
contano medici ed infermieri sono i 20 mila euro concessi dalla Provincia di
Latina. «Il Presidente Armando Cusani ci ha assistito e ci sta ancora
assistendo. Una grande mano ci viene anche dall Asl di Latina che ci dà la
possibilità di appoggiarci all'Ospedale di Fondi per le analisi cliniche» -
conclude De Novellis.
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