Udiamo tutti i momenti della giornata riuscendo a cogliere sfumature che
per quanto agli umani non è dato di sviluppare al massimo il proprio sistema
uditivo, ci consentono di riconoscere il pianto di un bimbo dal suo sorridere,
l’abbaiare di un cane dal miagolio di un gatto e via dicendo. Ciò in quanto la
percezione dei suoni, oltre a maturarsi nel corso degli anni con l’esperienza
acquisita e i meccanismi più sofisticati della memoria, viaggia in due diversi
modi, per conduzione aerea, stimolando tramite il condotto uditivo la membrana
timpanica e gli ossicini, oppure, per conduzione ossea, ovvero, con un sistema
di propagazione che parte dalle ossa del cranio, raggiunge la coclea che di
fatto null’altro è che una sorta di centralina dell’udito. Ma un meccanismo
tanto elaborato può guastarsi, per l’intervento di malattie, traumi, o per il
passare inesorabile degli anni. Contro la sordità però oggi molto si può fare e
moltissimo si potrà fare in futuro, con i nuovi apparecchi acustici non
invasivi.
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mercoledì 1 febbraio 2012
Apparecchi acustici: il ritorno completo all'udito con i nuovi sistemi
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