lunedì 29 luglio 2013

Vacanze: no relax, si infarto!





La crisi economica che sta attanagliando il Paese ha riverberi importanti sulla salute, minandola spesso a causa di tensioni e preoccupazioni cui l’organismo reagisce in vario modo, non ultimo la depressione. Ma c’è un altro aspetto importante della crisi economica che si riflette sulla nostra salute, ovvero, l’impossibilità, per motivi finanziari di molti, di concedersi una vacanza.


Non poter andare in vacanza infatti, costringe l’organismo a comprimere le ansie, le tensioni che finiscono così per reprimersi e avere effetti deleteri sul cuore. Il risultato è che già nei giorni dedicati al lavoro si è costretti ad accumulare stress misto a rabbia e affaticamento, se poi non ci si può liberare durante le vacanze, per la semplice ragione che non si riesce ad andarci, tali tensioni restano in noi riflettendosi negativamente sulla frequenza cardiaca causa alla lunga di vere e proprie cardiopatie. Lo stress infatti, che in misura normalefa bene al corpo, quando si amplifica finisce per riverberarsi proprio sul cuore, questo perché stimola la produzione di adrenalina, ormoni diversi e cortisolo, che hanno effetti proprio sul cuore e sul sistema cardiocircolatorio, inducendo aumento della pressione arteriosa, tachicardia e vasocostrizione. Il risultato è che vivere sotto stress continuo, senza mai poter staccare la spina, aumenta quasi del 25% il rischio di andare incontro ad eventi cardiovascolari pericolosi, quali infarti ed ictus. 

I cardiologi ne sono certi, basta anche una vacanza breve, di una settimana, per smaltire la tensione accumulata con sano e totale relax. E per chi in vacanza non può andare ed è costretto a restare in casa? In questo caso bisogna cercare di creare dei momenti di distrazione e concedersi, seppure in città, dei giorni di riposo in cui lasciarsi andare alla spensieratezza, a tutto vantaggio del cuore.

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