La
crisi economica che sta attanagliando il Paese ha riverberi importanti sulla
salute, minandola spesso a causa di tensioni e preoccupazioni cui l’organismo
reagisce in vario modo, non ultimo la depressione. Ma c’è un altro aspetto
importante della crisi economica che si riflette sulla nostra salute, ovvero, l’impossibilità,
per motivi finanziari di molti, di concedersi una vacanza.
Non
poter andare in vacanza infatti, costringe l’organismo a comprimere le ansie,
le tensioni che finiscono così per reprimersi e avere effetti deleteri sul cuore.
Il risultato è che già nei giorni dedicati al lavoro si è costretti ad accumulare
stress misto a rabbia e affaticamento, se poi non ci si può liberare durante le
vacanze, per la semplice ragione che non si riesce ad andarci, tali tensioni
restano in noi riflettendosi negativamente sulla frequenza cardiaca causa alla
lunga di vere e proprie cardiopatie. Lo stress infatti, che in misura normalefa bene al corpo, quando si amplifica finisce per riverberarsi proprio sul
cuore, questo perché stimola la produzione di adrenalina, ormoni diversi e
cortisolo, che hanno effetti proprio sul cuore e sul sistema
cardiocircolatorio, inducendo aumento della pressione arteriosa, tachicardia e
vasocostrizione. Il risultato è che vivere sotto stress continuo, senza mai poter
staccare la spina, aumenta quasi del 25% il rischio di andare incontro ad
eventi cardiovascolari pericolosi, quali infarti ed ictus.
I cardiologi ne sono certi, basta anche una vacanza breve,
di una settimana, per smaltire la tensione accumulata con sano e totale relax. E
per chi in vacanza non può andare ed è costretto a restare in casa? In questo
caso bisogna cercare di creare dei momenti di distrazione e concedersi, seppure in città, dei giorni di
riposo in cui lasciarsi andare alla spensieratezza,
a tutto vantaggio del cuore.
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