Un
consumo moderato di tè potrebbe avere effetti positivi per il cuore.
E' quanto emerge da uno studio estero Multi-Ethnic Study of
Atherosclerosis ( MESA ), che evidenzierebbe bene come questa bevanda
possa garantire una ridotta calcificazione delle pareti vascolari e,
dunque, una minore esposizione ai gravi rischi cardiovascolari che ne
conseguirebbero.
Nello
studio scientifico che ne è seguito si è fatto riferimento a 6.212
persone sottoposti all'assunzione di tè secondo delle linee guida
che hanno catalogato i partecipanti a seconda del consumo della
bevanda
in
cinque gruppi che comprendevano,
nessun consumo; meno di una tazza al giorno; una tazza al giorno; da
due a tre tazze al giorno; e quattro o più tazze al giorno.
Il
risultato
complessivo che il protocollo ha
valutato è stato nello stabilire la
progressione delle calcificazioni coronariche misurate mediante
tomografia computerizzata cardiaca ( cardioTC ), la
progressione
del volume delle calcificazioni coronariche, e gli
eventi
avversi cardiovascolari maggiori, definiti come morte
cardiovascolare, infarto miocardico, ictus, angina richiedente
rivascolarizzazione, o arresto cardiaco resuscitato. Lo
studio è durato 11 anni ed è giunto alle
seguenti conclusioni.I
partecipanti che avevano consumato una tazza di tè al giorno
presentavano una ridotta esposizione
al rischio cardiovascolare rispetto
a coloro che avevano riferito di non consumare tè. Lo stesso si
può dire per i partecipanti che avevano bevuto due o tre tazze al
giorno. Inoltre, rispetto a coloro che non avevano mai bevuto tè, i
partecipanti che avevano consumato una tazza al giorno avevano un
rischio inferiore di eventi cardiovascolari avversi
maggiori.
Nessuna differenza di esito è stata riscontrata tra i partecipanti che non avevano consumato tè, coloro che avevano consumato meno di una tazza al giorno e coloro che avevano consumato quattro o più tazze al giorno. Dallo studio è emerso che esiste una associazione tra essere un bevitore moderato di tè e la ridotta progressione di calcificazione coronarica e la più bassa incidenza di eventi avversi cardiovascolari maggiori. ( Xagena2016 )
Nessuna differenza di esito è stata riscontrata tra i partecipanti che non avevano consumato tè, coloro che avevano consumato meno di una tazza al giorno e coloro che avevano consumato quattro o più tazze al giorno. Dallo studio è emerso che esiste una associazione tra essere un bevitore moderato di tè e la ridotta progressione di calcificazione coronarica e la più bassa incidenza di eventi avversi cardiovascolari maggiori. ( Xagena2016 )
Fonte: EPI / Lifestyle Scientific Sessions dell'American Heart Association, 2016
Cardio2016
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