Cosa c’è di più
semplice del fare una iniezione intramuscolare? Eppure la puntura, a causa di
ciò che circonda tale strumento, solitamente la malattia, finisce con
l’ammantarsi di un clima di tensione, paura, apprensione anche in chi deve di
fatto eseguire la somministrazione di un farmaco con una semplice puntura,
soprattutto se non l’ha mai praticata. Oltretutto bisogna anche dire che oggi,
rispetto ad un tempo, le possibilità di curare un nostro parente o amico che
sia, con una fiala intramuscolare sono di gran lunga più ridotte rispetto a
quanto avveniva diversi decenni fa, quando ci si curava per lo più con la
terapia iniettiva. Vediamo dunque di non farci prendere dal panico di fronte ad
una siringa in mano e cerchiamo di compiere la procedura migliore per
raggiungere il nostro scopo. Cominciamo col
dire che ciò che è importante, eseguendo una iniezione intramuscolare, è la
massima igiene. Per prima cosa bisognerà lavarsi bene le mani, successivamente
sarà necessario detergerle con un disinfettante. Ciò servirà per scongiurare il
rischio di infettare con il nostro gesto la persona che si è prestata a farsi
curare.
Cominciamo col
dire che non tutti i farmaci si presentano allo stesso modo. Se abbiamo dubbi
su come trasferire un farmaco all’interno della siringa non si abbia timore di
leggere il foglietto illustrativo che accompagna la confezione. Riuscire a
caricare bene il tutto nella siringa è essenziale affinché la procedura riesca
al meglio. Occorre dire anche che alcuni farmaci si presentano con fiale già
contenenti il principio attivo da iniettare, pronto all’uso, altre vanno invece
preparate solo quando servono, visto che sono costituite da due fiale, l’una
contenente la “polverina”, l’altro il liquido.
Nel primo caso,
basterà aspirare
l’intero contenuto della fiala all’interno della siringa ed il gioco è fatto,
nel secondo caso, invece, la soluzione liquida andrà trasferita in quella
solida, la polverina e bisognerà aspettare che il tutto si sciolga prima di
iniettare il preparato. Di norma entrambe le procedure sono semplici, anche se,
talvolta, si possono incontrare alcune difficoltà che richiedono un minimo di
accortezza, superate le quali l’intervento che ci siamo
prefissi può giungere a termine con successo.
Vediamo quali
sono le difficoltà maggiori
La prima, non si riesce a spezzare la testa della
fiala. Generalmente rompere la parte sommitale della fiala è cosa semplice, ma
non sempre, esistono anche delle imperfezioni del vetro utilizzato che potrebbe
rendere più difficoltosa l’operazione, né dovremo mai sognarci di polverizzare
la fialetta pur di aprirla, visto che dovremo accuratamente evitare che
infinitesimali porzioni del suo materiale si mischino col contenuto da aspirare
e si trasferiscano alla nostrs sventurata "cavia"! Diviene essenziale dunque che per
prima cosa, una volta scartata la fiala dalla confezione, alla stessa faremmo
fare una rotazione completa per consentire al suo contenuto, in particolar modo
se questo è rappresentato dalla polverina, di posizionarsi in fondo.
Successivamente, con il dito pollice e con quello medio, con uno scatto a mò di
molla, diamo un colpetto sulla testa della fiala, dopodichè con una mano
teniamo il contenitore e con l’altra cerchiamo di spezzarne la sommità. Di
solito riesce, ma se ci accorgiamo che alla prima prova non abbiamo raggiunto
lo scopo, riproviamo, ma non facciamolo più a mani nude, se si rompe il tutto
ci taglieremo. Prendiamo un lembo di cotone idrofilo e con questo fra le dita
cerchiamo di rompere l’involucro superiore. Attenzione a quei farmaci che
richiedono l’aiuto di una sorta di seghetto per iniziare la procedura. In
questo caso con questo piccolo arnese tagliente dovremo incidere il collo che separa
il corpo con la testa della fiala.
Fatto ciò, se
trattasi di fialetta contenente solo il liquido, si tratterà di aspirare
l’intero contenuto nella siringa che teniamo in mano, se invece dovremo
costituire noi la soluzione, basterà estrarre il liquido dalla prima fialetta e
trasferirlo nella seconda, aspettando che il tutto si sciolga al meglio e solo
a questo punto potremo aspirare il tutto in siringa, ora si che siamo pronti. Occorre
ricordare che nel caso di quei farmaci, per lo più antibiotici, costituiti da
un’ampolla che contiene il principio attivo sotto forma di una sostanza solida
polverizzata, occorre un minimo di attenzione in più, visto che con l’ago
dovremo bucare la parte sommitale in gomma dell’ampolla e trasferirvi il
liquido dentro. Facciamolo in modo da inserire più aria possibile dentro il
contenitore dunque, spostiamo lo stantuffo della siringa alla massima
espansione e una volta bucata la confezione, con delicatezza trasferiamo il
tutto, aria compresa. E’ importante tale procedura, altrimenti sarebbe difficile
superare la pressione che ci impedirebbe di sciogliere la soluzione. A questo
punto conviene agitare la boccetta tenendola nell’incavo della mano e quando
pronta, come per incanto, vedremo risalire il tutto nella siringa senza che
avremo fatto alcuno sforzo.
Somministrare il farmaco
Siamo giunti
all’operazione vera e propria, stavolta il tutto si compirà quando andremo a
bucare la nostra vittima designata. E’ un intervento semplice, ma per chi dovrà
subirlo può essere fastidioso, per cui cerchiamo di mettere a nostro agio la summenzionata
“cavia”. Una volta che il paziente si distende, rassicuriamolo e facciamo
scegliere a lui la parte di gluteo dove vuole si faccia la puntura. A questo
punto detergiamo la pelle del nostro ”malcapitato”, tenendo presente che nel
possibile la puntura andrà fatta nella parte alta del gluteo, evitando la parte
più bassa più vascolarizzata.
Fatto ciò, afferriamo
con le dita il muscolo a mo’ di pizzicotto, perché sarà questa porzione di
tessuto che stringiamo fra le dita che andremo a colpire. L’introduzione
dell’ago deve essere decisa senza tentennamenti. Guai ad appoggiarlo sul
muscolo spingendolo successivamente, lo sventurato che deve subire un simile
trattamento si girerà di scatto per il dolore e ci assesterà una sonora batosta
o si abbandonerà ad improperi impronunciabili nei nostri confronti.
L’introduzione deve essere decisa e veloce e dovremo assicurarci che l’ago sia
penetrato tutto. Una volta che tutto ciò sia avvenuto, dovremo a questo punto
ritirare indietro lo stantuffo. Questa è forse l’unico vero momento in cui se
dovessimo sbagliare potremmo anche causare un danno, a volte serio, al “nostro
paziente”! Ciò perché molti farmaci contengono un anestetico locale per rendere
meno doloroso l’introduzione del farmaco, tale anestetico (Lidocaina o
Xilocaina) se iniettato in vena può causare anche gravi danni alla persona a
livello cardiaco, ne consegue che la fase di aspirazione che andrà fatta
sempre, anche laddove non vi sia presenza di anestetici locali, diviene
essenziale. Infatti, aspirando, non dovremo assolutamente prelevare sangue, se
ciò accade, più spesso di quanto si creda, siamo in un vaso ed in questo caso
dovremo venirne fuori, estraendo siringa e relativo ago e riprovando in
un'altra parte del gluteo.
Se invece tutto
ciò va per il giusto verso, potremo delicatamente premere lo stantuffo,
vincendo la forza che il paziente involontariamente sta esercitando contraendo
il muscolo, fino alla fine della corsa dello stantuffo stesso. Una volta che avremo
scaricato la siringa, questa va estratta con una mossa decisa ma al contempo
delicata e nel punto dell’iniezione dovremo praticare un leggero massaggio con
il batuffolo di cotone imbevuto del disinfettante per qualche secondo. Se
rintracciamo qualche goccia si sangue nel punto della puntura, niente paura,
accade sovente, massaggiamo di più e tutto tornerà alla normalità.
Dunque la
procedura è conclusa. Ma a questo punto vorremmo completare il tutto con due
raccomandazioni, una di ordine pratico, l’altra di tipo precauzionale. Cominciamo
con la prima, la siringa usata non va mai abbandonata nei rifiuti senza esserci
prima assicurati che l’ago sia protetto. Ne deriva che dovremo assicurarci che
il cappuccio in dotazione sia a portata di mano e copra il tutto, ma questo, sovente,
durante la manovra di iniezione si perde, magari lo ritroviamo il giorno dopo.
Ciò non ci autorizza a gettare nei rifiuti la siringa con l’ago in bella vista
col rischio che qualcuno si ferisca per colpa nostra. Se manca il cappuccio,
basterà sfilare l’ago dalla parte superiore della siringa e sistemarlo nello
spazio compreso fra lo stantuffo ed il fusto della siringa stessa così non farà
del male a nessuno!
Occhio alle
reazioni
L’altra
osservazione riguarda la nostra vittima designata. Una puntura che a volte può salvarci
la vita e comunque la si prescrive per far star meglio e guarire le malattie,
come tutti i farmaci, in rari casi, può scatenare una reazione individuale del
soggetto di tipo allergico qualche volta pure letale. Dicevamo che ciò accade
con tutti i farmaci, dunque anche con una pastiglia, ma nel caso di
un’iniezione la possibilità che si assista ad una crisi allergica seguita da un
eventuale shock anafilattico anche grave è accelerata dal fatto che la
somministrazione della sostanza farmacologica è avvenuta in un tempo più breve rispetto
a qualsiasi altra sostanza assunta in altro modo. Ciò significa che dovremmo poter
cogliere ancor prima dalla persona a cui abbiamo somministrato il farmaco,
eventuali trasformazioni e più tempestivamente ce ne accorgeremo, tanto
maggiori sono le possibilità di salvare la vita allo sfortunato paziente.
Occorre dire che nella malaugurata ipotesi in cui ciò accade, noi non avremo
nessuna responsabilità sull’accaduto, perché ciò non dipenderà dal in cui avremo
somministrato il farmaco, purchè avremo aspirato bene il preparato prima di iniettarlo,
semmai dalla sensibilità individuale della persona che si è sottoposta alla
cura.
Se notassimo un
improvviso pallore della persona, un cambiamento rapido del colore della sua
pelle, un accentuato gonfiore anomalo del viso, delle mani o di ogni altra
parte del corpo, un cambiamento repentino del suo stato, con difficoltà
respiratorie, senso di smarrimento, tendenza a perdere conoscenza…. non ci venga per nulla in mente di aspettare
che tutto passi da solo, quella persona che sta subendo tali modificazioni può
essere ad un passo dalla morte, bisogna immediatamente chiamare i soccorsi, il
118, comunicando tempestivamente all’operatore quel che sta accadendo e
informandolo che ciò è avvenuto dopo la nostra puntura. Non fatevi prendere dal
panico, magari sottacendo ai soccorritori la somministrazione del farmaco
perché, chissà, magari vi sentite in colpa; più cose i medici sapranno sul
paziente, maggiori possibilità ha quest'ultimo di salvarsi. Ovviamente stiamo parlando di
casi limite ma che occorre conoscere,
per il resto, come visto, fare un’iniezione è un’operazione semplice e di
norma, facilmente eseguibile.
Fare una puntura intramuscolo non è per nulla difficile, eppure, spesso abbiamo
paura di far male alla nostra vittima designata. Il nostro timore è quasi
sempre immotivato e va superata ogni ritrosia di natura emotiva, visto che se
siamo in grado di somministrare correttamente il farmaco avremo reso un ottimo
servizio a chi ci ha richiesto tale cortesia. Ma impariamo bene le regole
fondamentali prima di cimentarci nell’opera, alla fine ci accorgeremo che nulla
è complicato!
Complimenti per la spiegazione! Grazie!
RispondiEliminagrazie!!!
RispondiEliminaGrazie per la spiegazione a me e stato insegnato per neccessita' a fare le iniezioni,.e lo faccio come sopra riportato..pero' mi e' capitato due volte di iniettare un farmaco per il distacco di placenta..molto oleoso..al momento della puntura tutto okk..ma dopo un paio d ore la sfortinata si e' ttovata la nocciolina dolente...dove sbaglio??
RispondiEliminaSalve a tutti. Sono una studentessa universitaria e ho una domanda. Eseguendo un iniezione intramuscolo, alla manovra di Lesser non compare sangue nella siringa. Ma quando ho estratto la siringa è uscito un bel po di sangue. È possibile che abbia trapassato un vaso?
RispondiEliminaNo, probabilmente hai rotto qualche capillare nel tentativo di tirare fuori l'ago dal muscolo, ma ciò non comporta alcun problema
RispondiEliminaSalve a tutti in vaso di sangue all aspirazione vasta tirare fuori e riprovare in altra sede o bisogna cambiare l ago o ancora la siringa con nuova fiala? Grazie
RispondiEliminaDa Linee Guida Best Practice il gluteo non è l'Oscar dei "siti indicati". Il pizzicotto non si usa più. Non si massaggia assolutamente dopo l'estrazione dell'ago per possibilità di risalita del farmaco nei piani muscolari. Si applica, invece, pressione. L'aggiornamento non sarebbe male. Gianni: Infermiere Legale Forense
RispondiEliminaSalve, ho fatto una puntura a mio marito. Ho eseguito la manovra di Lesser ma nel momento in cui ho iniziato ad iniettare il farmaco, ho sentito una sorta di resistenza e il liquido non scendeva in modo fluido. Dopo il 1 mg mio marito ha sentito una sorta di tappo che si stappare e il liquido dentro la siringa ha iniziato ad uscire in modo fluido. Cosa può essere stato? Mi devo preoccupare? È meglio che nelle prossime ore osservo ogni reazione di mio marito?
RispondiEliminabasta mezzo ml se c'è spazio anche uno
RispondiEliminava benissimo 1 ml
RispondiEliminaOnly, it can be given to the little kids,
RispondiEliminato make available freedom from varied types of diseases. Having other things
or obstacles nearby will disturb your kid and get him to consider them
instead, which can cause him being affected by accidents
and slips. Although botox cosmetic injections solution was helpful (if somewhat
ghoulish), there have been two significant disadvantages: 1.
Mi è uscito sangue dopo un'iniezione intramuscolare, mi sono dimenticata di tirare lo stantuffo prima , il sangue comunque dopo un massaggio si è subito fermato mi devo preoccupare?? Grazie
RispondiEliminaMi è uscito un po' di sangue dopo puntura intramuscolare fermato quasi subito dopo il massaggio non ho tirato prima lo stantuffo mi devo preoccupare?? Grazie
RispondiEliminaNessun problema il sangue è fuoriuscito a seguito di rottura di qualche piccolo capillare
RispondiEliminaSalve, ho praticato una siringa intramuscolo a mia madre sul gluteo ma ho dimenticato di tirare l’aria, lei sta bene non ha dolore, non ha bruciore e la parte non è arrossata, non è subito sangue, mi devo preoccupare?
RispondiEliminaSalve a tutti, ho praticato una siringa intramuscolo a mia madre ma ho dimenticato di tirare l’aria dopo aver inserito la siringa in sito, lei sta bene non ha dolore, la parte non è arrossata e non è uscito sangue, mi devo preoccupare?
RispondiEliminaSalve ho praticato una siringa intramuscolo sul gluteo a mia madre ma ho dimenticato di tirare l’aria, lei non avverte dolore e la parte non è arrossata, mi devo preoccupare?
RispondiEliminaSalve ho praticato una siringa intramuscolo sul gluteo a mia madre ma ho dimenticato di tirare l’aria, lei non avverte dolore e la parte non è arrossata, mi devo preoccupare?
RispondiEliminaSalve, non deve preoccuparsi, ma per il futuro eviti di non aspirare l'aria, ci sono farmaci che rischiano di andare in vena con conseguenze a volte anche gravi
RispondiEliminaCiao o fatto una puntina di kineret a mio figlio al braccio glie la faccio tutte le sere ma stasera quando tolto la siringa e uscita una goccia di sangue che che si e attenuata subbito devo preoccuparmi??
RispondiEliminaSalve, no non deve preoccuparsi in quanto probabilmente ha solo rotto un piccolo capillare e nulla più. Si accerti sempre di aspirare prima di iniettare il liquido però, così è sempre certa che la goccia di sangue è sempre riconducibile ad un piccolo capillare
RispondiEliminaSalve, ho fatto una siringa a mio nonno mischiando due medicinali(come prescritto dal medico); solo che dopo aver fatto la siringa mi sono resa conto di non aver aspirato del tutto il secondo medicinale dal suo flacone; cosa può succedere? aiutatemi vi prego
RispondiEliminaSalve, ho fatto una siringa a mio nonno mischiando due medicinali(come prescritto dal medico); solo che dopo aver fatto la siringa mi sono resa conto che non avevo aspirato del tutto il secondo medicinale dal suo flacone; cosa può succedere?
RispondiEliminasalve, da quel che pare di capire la quantità del secondo farmaco è stata iniettata per una quantità minore. Se la soluzione ottenuta si è sciolta interamente non è successo nulla. Ma sicuramente la soluzione non è precipitata e, quindi, ripetiamo, s'è sciolta, altrimenti se ne sarebbe accorta in sede di iniezione, ovvero, avrebbe avuto difficoltà a spingere lo stantuffo della siringa.
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