Si dice che ad agosto gli italiani siano distratti, con la testa già in vacanza. E in effetti, è facile perdersi i dettagli nel silenzio estivo. Ma quello che è successo non è un dettaglio, è un campanello d'allarme che non possiamo ignorare. Nel mezzo dell'estate, nel frastuono della politica, è andata in scena una vicenda che lascia un segno indelebile sulla nostra sanità. Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha preso una decisione che ha smentito pochi giorni dopo, lasciando la maggior parte delle opposizioni senza parole e ce ne vuole!
Questo è il punto che ci fa indignare, perché qui non si tratta di una questione di distanze di sicurezza, di Tachipirina e vigile attesa o di dosi di vaccino. Qui si tratta di un ministro che, dopo aver firmato un documento, agisce come se la decisione fosse stata presa a sua insaputa. È un fallimento in piena regola. Non della scienza, ma della politica, che non tollera nemmeno la minima ombra di dissenso.
Chi Ha Paura del Dissenso?
Parliamo chiaro, le figure escluse non erano affatto marginali. Stiamo parlando di un medico ematologo, Paolo Bellavite, e di un pediatra, Eugenio Serravalle. Entrambi hanno carriere rispettabili e pubblicazioni scientifiche. Il loro "difetto" non era la mancanza di competenza, ma l'aver espresso in passato posizioni critiche verso le campagne vaccinali, dubitando dei dati ufficiali e difendendo la libertà di scelta.
È qui che il fatto diventa gravissimo. La loro presenza, per quanto minoritaria in un gruppo di 22, avrebbe potuto portare un punto di vista alternativo, costringendo il dibattito a un livello più alto, a una vera discussione scientifica. Ma la politica, almeno una certa politica, evidentemente, non cerca il confronto, cerca il consenso. La revoca delle nomine non è stata una scelta di rigore, ma un atto di censura, in un certo senso. È un segnale che il sistema non tollera voci fuori dal coro, anche se provengono da professionisti.
La Scienza Sconfitta dalla Politica
A pensarci bene, questo episodio solleva una questione ancora più profonda. Che poteri straordinari hanno questi "esperti" da riuscire a imporsi con forza contro le decisioni di un ministro? L'idea che ci siamo fatti è che la scienza non è più una disciplina che indaga, approfondisce e mette in dubbio, ma si è trasformata in un dogma. Questa scienza è solo politica, che pontifica, decide e non ammette obiezioni, nemmeno da parte di altri clinici e scienziati.
La storia di queste nomine fallite è solo l'ultimo, amaro, esempio di come la politica e i suoi interessi – pensiamo ai colossali interessi delle Big Pharma – abbiano preso il controllo del dibattito scientifico. A forza di ottenere risultati senza dissenso, questi comitati oligarchici hanno acquisito un potere che va ben oltre la loro funzione.
Il Danno Alla Fiducia
Ed è questo il punto. Perché ci stupiamo se oggi i pazienti hanno perso fiducia e interesse nella medicina ufficiale? Perché dopo una diagnosi e una terapia prescritta dal medico, il paziente cerca conforto e risposte su internet, su canali alternativi?
In un'epoca in cui la credibilità delle istituzioni sanitarie è messa costantemente alla prova, un episodio come questo rischia di confondere il pubblico e minare la credibilità dei messaggi ufficiali. Non si tratta di essere "Vax" o "No Vax", ma di capire se la fiducia debba essere cieca o guadagnata. E se la scelta di affidarsi a certi comitati deve passare da queste posizioni ambigue, sarà questione di tempo prima che una maggioranza della popolazione scelga di affidarsi a una medicina totalmente non ufficiale.

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