Rischiare una commozione cerebrale è più frequente di quanto si possa credere, anche nell’ambiente domestico. E' del tutto ovvio che sportivi professionisti che praticano discipline come il pugilato, il rugby e non solo o chi svolge attività lavorativa a rischio caduta è a maggior rischio di incorrere in una commozione cerebrale, rispetto ad una casalinga.
A questo punto si tratta di riconoscere ad un evento del genere, la facilità di una diagnosi visto che l'infortunato quasi sempre resta vigile, o da eventuali testimoni che abbiano assistito all’accaduto, nel caso la persona che ha battuto la testa abbia perso conoscenza. Fermo il fatto che in caso di situazione che abbia comportato un simile quadro clinico, il paziente va condotto tempestivamente al più vicino pronto soccorso. Tuttavia, può risultare utile conoscere la sintomatologia che accompagna una commozione cerebrale.
Il soggetto poco dopo l’evento lamenta un mal di testa ingravescente che perdura per ore, accompagnato o meno da senso di spossatezza, leggero obnubilamento e difficoltà a mantenere l’equilibrio associato o meno ad offuscamento della vista, senso di smarrimento, in qualche caso difficoltà dell’eloquio, stato d’ansia e forte letargia, ovvero il paziente accusa una marcata ed improvvisa sonnolenza ed un bisogno impellente di dormire.
E’ comprensibile che di fronte ad uno stato del genere non ci si potrà limitare a condurre la persona presso la sua abitazione, semmai è necessario allertare i soccorsi facendo intervenire sul luogo dell’incidente il 118 il cui personale, dopo aver prestato le prime cure al soggetto lo invierà al più vicino ospedale per indagare sullo stato generale dei suoi organi escludendo, grazie all’impiego di esami strumentali come la Tac ed eventualmente la Risonanza magnetica, eventuali danni a livello cerebrale. Una volta disposto il ricovero per meglio attenzionare eventuali variazioni delle condizioni generali, in assenza di quest’ultime il paziente viene dimesso e può riprendere, nell’arco di qualche giorno, la piena attività lavorativa e sociale che svolgeva prima dell’infortunio.
Durante la degenza e nei primissimi giorni successivi al trauma, alla persona che sia incorsa in una commozione cerebrale, verranno somministrate farmaci a base di banzodiazepine per sedare l’ansia ed eventuali insoliti comportamenti aggressivi generati dal trauma, a queste, a discrezione del medico, possono associarsi farmaci analgesici, FANS, per lo più, per contrastare il mal di testa che a volte può esacerbarsi e divenire intollerabile. Così come non si escludono quelle sostanze, come i procinetici, utili per stroncare la nausea ed il vomito, situazioni queste possibili di fronte a quell’evento che abbia comportato commozione cerebrale.

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